Il sogno olimpico delle due Natalie: una medaglia per abbattere il muro di pregiudizi
Avrebbero potuto essere i Giochi di Pistorius, invece saranno, comunque vada, quelli di queste due ragazze che stanno abbattendo un muro e possono sognare il podio: la du Toit è già stata quarta nella 10 km di fondo dei Mondiali, e vuole avanzare di almeno un posto nuotando nel mare della Cina, la Partyka sta trascinando la Polonia nella competizione a squadre di uno sport popolarissimo in Cina. Nel match di doppio contro la Germania ha battuto per 3-2, insieme alla cinese naturalizzata Xu Jie, le tedesche Schall e Wu Jiaduo (altra cinese naturalizzata). Così la Partyka è già diventata un personaggio. Il suo handicap, portato dietro dalla nascita, non le sta impedendo di dare un importante contributo alla sua squadra, ed esibirsi in schiacciate e colpi di taglio, come faceva quando cominciò a giocare asei anni, sfidando sua sorella Sandra. A Pechino il pubblico ha cominciato ad apprezzarla come successe in Italia in un'altracompetizione per normodotati: era il 2005 e nel «Top 12 juniores Europea» di Molfetta la ragazza senza un avambraccio diede spettacolo. Ad Atene aveva vinto l'oro alle Paralimpiadi, a cui aveva partecipato anche a Sydney nel 2000, quando aveva soltanto undici anni e stabilì un primato di precocità tuttora intatto. «Penso di avere un buon servizio», dice la Partyka, che dopo i Giochi comincerà l'università (facoltà di educazione fisica). E in effetti la polacca è tutto un campionario di soluzioni offensive che fanno venire il mal di testa alle avversarie. «Non credevo fosse così forte», ha detto la cinese diventata tedesca Wu Jiaduo. Parole di elogio per lei sono arrivate anche da parte di Tie Yana, una delle prime dieci giocatrici del mondo. «Stare qui per me è davvero un grande sogno realizzato», dice la Partyka, che riesce perfino a scherzare sul fatto che per battere è costretta ad alzare la pallina con l'avambraccio. Ma in partita vincere con Natalia è tutt'altro che semplice, come ha dimostrato nel singolare la Wu Jiaduo, che per batterla (3-1) ha dovuto fare davvero molta fatica. «Tutti noi nella vita abbiamo vantaggi e svantaggi, io preferisco pensare in positivo - ha dichiarato Natalia dopo l'esordio olimpico -ho gambe molto forti, e non considero un problema il fatto di non avere un mano. Niente è impossibile, bisogna solo crederci: la du Toit ed io siamo qui per questo».