Cerca
Cerca
Edicola digitale
+

Rino Tommasi PECHINO Federica ...

default_image

  • a
  • a
  • a

Ha limato di altri 63 centesimi il tempo stabilito, nuotando di pura rabbia, lunedì scorso, si è lasciata alle spalle non solo la slovena Isakovic e la cinese Pang, ma anche l'americana Hoff che molti consideravano la favorita in questa specialità. Con la sua impresa Federica ha cancellato le polemiche e gli interrogativi che la sconfitta nei 200 avevano innescato, ha reso sterile ed inutile la ricerca delle ragioni (che forse non ci sono) che le hanno fatto sbagliare una gara. Si è ripresa il palcoscenico con l'autorità della campionessa consapevole del suo ruolo e delle proprie responsabilità ed ha scritto una delle pagine più straordinarie della nostra storia sportiva. Nessuna nuotatrice italiana aveva mai conquistato una medaglia d'oro alle Olimpiadi. Novella Calligaris con la medaglia d'argento ottenuta a Monaco nel 1972 era diventata un mito proprio perché sembrava che alle nostre ragazze fossero vietate certe imprese che sembravano riservate ai prodotti dei college americani, della tradizione australiana e del professionismo di stato dell'ex Germania Est. C'era, inutile nasconderlo, il pericolo che la delusione dei 400 lasciasse il segno. Il record quasi immediato sui 200 poteva essere interpretato come la reazione nervosa ad una ferita dolorosa anche se sopportata con grande dignità e senza una lacrima. Il record sui 200 poteva semplicemente dire che Federica era ben preparata ma per ottenere un gran risultato, per vincere un'Olimpiade, non basta una perfetta condizione atletica, occorrono molte altre cose. Federica non aveva mai nascosto quali fossero il suo sogno, il suo traguardo. La medaglia d'oro che le era sfuggita ad Atene per 19 centesimi era diventata un'ossessione, un incubo. In quella gara la Pellegrini aveva tenuto d'occhio le rivali che temeva di più, non si era accorta che la romena Camelia Potec, undicesimo tempo nelle qualificazioni, la stava superando. Quattro anni, tra i sedici ed i venti, sono lunghi ed importanti, soprattutto per una ragazza che inevitabilmente si è trovata a metà strada tra il ruolo della campionessa e della diva. Quante si sono perse in questo difficile percorso ! I fidanzati, le storie, le gelosie. La Manaudou, Luca Marin, il gossip. Gli allenatori, poi. Il difficile passaggio da Max Di Mito ad Alberto Castagnetti, da Milano a Verona. Le distrazioni, l'equilibrio tra i doveri del ruolo di campionessa ed il piacere del palcoscenico, gli inviti, le richieste. Non facile da gestire senza trascurare gli allenamenti, che nel nuoto non sono divertenti ed hanno bisogno di una mente libera e tranquilla. Impossibile collegare il disastro dei 400 con il trionfo dei 200. La distanza non c'entra. Nei 400 la Pellegrini non ha sbagliato tattica, è andata piano ( per le sue possibilità) fin dalla prima vasca. Ieri ha lasciato qualche centimetro alla cinese Pang al passaggio dei 50 metri, poi ha preso la testa, ha resistito all'attacco della slovena Isakovic che ai 150 metri le era dietro di 6 centesimi, ha toccato con un margine di 15. Missione compiuta. Il debito con il tifosi ma soprattutto con se stessa finalmente saldato. Tornando alla giornata del nuoto duello a suon di record tra Alain Bernard e Eamon Sullivan. Nella prima batteria il francese aveva stabilito il nuovo record del mondo nei 100 sl uomini con un 47"20, migliorando il 47"24 fatto registrare due giorni fa dall'australiano. Nella seconda batteria Sullivan si è subito ripreso il record fermando il cronometro a 47"05. Niente finale invece per Filippo Magnini e Christian Galenda. Quarto oro e quarto record mondiale per l'americano Michael Phelps: nei 200 misti maschili realizza il tempo di 1'52"03, migliorando il suo precedente record di 1'52"09 stabilito ai Mondiali di Melbourne nel 2007. Phelps diventa così l'atleta che ha vinto il maggior numero di ori (10) nelle Olimpiadi superando la ginnasta sovietica Larissa Latynina, il campione di nuoto Mark Spitz e gli atleti Paavo Numi e Carl Lewis che si sono fermati a 9. Nei 200 rana record del mondo del giapponese Kosuke Kitajima in 2'08"61. Ed ancora l'australiana Stehanie Rice vince l'oro nei 200 misti stabilendo anche il nuovo record del mondo (2'08"45), migliorando il suo precedente di 2'08»92 stabilito a Sydney il 25 marzo scorso.

Dai blog