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Juventus, profumo di Champions League

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Una gemma assoluta, destro potente all'incrocio dei pali dopo sponda di Trezeguet: lingua tirata fuori per festeggiare e avanti a mostrare altre perle al cospetto dei poveri slovacchi. Prima dell'exploit del capitano, era stato Camoranesi ad aprire le danze: gli ospiti insomma non sono mai esistiti e, se non fosse per l'infortunio patito da Grygera e per la mira sballata di Trezeguet, la serata sarebbe stata perfetta. Prima di metà gara c'è stato anche il tempo per festeggiare Chiellini: capocciata vincente e compleanno festeggiato con poche ore di anticipo. Il tutto, compreso il gol finale di Legrottaglie, di fronte a un pubblico in delirio affamato di tutto: vittorie, grinta, cattiveria. E quando Del Piero ha lasciato il posto ad Amauri, con meno di venti minuti da giocare, la standing ovation è arrivata puntuale. Lui, da bravo capitano, ha ringraziato e applaudito a sua volta. Passano gli anni, ma la sostanza è sempre la stessa: Del Piero è la Juventus.

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