Enrico Tonali PECHINO C'è mancato ...
Per fortuna, dopo le prime polemiche, è prevalso il buon senso ed anche un centro di Francesco D'Aniello - per alcuni discutibile - è stato convalidato. La medaglia d'argento olimpica (187 centri su 200) nel tiro a volo, specialità double trap, il poliziotto di Nettuno l'ha dovuta difendere con tutta la grinta accumulata in un anno di attesa, da quei campionati del Mondo vinti nel 2007 in terra cipriota, a Nicosia, dove alle sue spalle, per un solo piattello, si era piazzato proprio il forte atleta di Shanghai il quale già ad Atene 2004 aveva sfiorato, quarto, il podio a cinque cerchi. Grinta e tensione sono sfociate in un pianto dirotto del portacolori delle Fiamme Oro al termine della «final six». Il campione della costa tirrenica (la sua è stata la prima medaglia conquistata dalla Regione Lazio a questi XXIX Giochi Olimpici in Cina) è crollato letteralmente a terra appena spenta l'eco dell'ultima fucilata, subito però rialzato ed abbracciato dal presidente federale Luciano Rossi e dal ct Mirco Cenci, i quali - mentre dietro appariva un grande Tricolore - non riuscivano nemmeno loro a trattenere le lacrime. A vincere l'oro è stato (190 centri, nuovo record olimpico) il texano ventiseienne Walton Eller, un gigantesco cacciatore segaligno di Houston che, dopo l'oro iridato del 2003 (sempre a Nicosia) e la delusione (17°) dell'anno successivo alle sue seconde Olimpiadi in Grecia, è tornato da un paio d'anni a sparare a buon livello. Terzo Binyuan Hu (184) e decimo ancora un azzurro, il trentaquattrenne romano (pure lui delle Fiamme Oro) Daniele Di Spigno (135 su150), veterano di Sydney 2000 ed Atene 2004 che per un solo piattello non è rientrato nello spareggio per il sesto posto. «Argento meritatissimo, D'Aniello ha fatto una prova veramente super, nonostante la tensione fosse molto elevata con la medaglia lì, portata di mano. Lui l'ha conquistata nel modo migliore, senza esitazioni di sorta - sono sbottati ad una voce Rossi e Cenci, con gli occhi lucidi - un secondo posto che ha premiato una gara di alto livello. Francesco ha dato il meglio di sé, regalandoci una gran bella emozione». «Il cinese ha fatto uno zero grande come una casa che non gli è stato dato - si è sfogato con l'argento al collo Francesco D'Aniello - ma la medaglia che cercavo l'ho presa ugualmente e per un esordiente ai Giochi come me è il risultato più grande. La dedico ad ognuno di coloro che mi vogliono bene e mi hanno aiutato, ma soprattutto a mio figlio Michele di quattro anni che ho visto poco in questi ultimi tempi e che quando parto per una gara mi abbraccia le gambe e mi dice: papà, rompili tutti i piattelli, mi raccomando. È fissato con le ruspe, gli porterò la più grande che troverò nei negozi di giocattoli di Pechino».