Ferrari-flop, esclusa dalle finali individuali
Fatali trave e parallele
«Considerando che ho sbagliato nei due attrezzi dove non avevo avuto problemi, in finale potrò sicuramente far meglio e recuperare almeno due punti - dice Vanessa al fianco di papà Giovanni e mamma Galia, i capelli pettinati e l'ombrellino rosso tra le mani -. La pedana del corpo libero e il volteggio non mi erano piaciuti eppure sono andata meglio lì. Mi dispiace, però, essere arrivata a un momento cruciale della mia carriera in non perfette condizioni fisiche». Staccata di due posizioni Lia Parolari è l'altra azzurra che parteciperà alla finale generale. «Anch'io sono amareggiata per il piazzamento della squadra (un gradino più su rispetto all'undicesima piazza di Sydney 2000). L'all-around mi ripaga dell'errore alle parallele. Ora voglio mostrare a tutti il mio esercizio. Non faccio pronostici, voglio solo far bene, d'altra parte sono una debuttante». In funzione dei sorteggi, invece, Carlotta Giovannini, sesta al volteggio in qualifica, partirà in finale per ultima. «È sicuramente un vantaggio - dichiara la campionessa imolese - ma dipende anche da me. Spero di fare due bei salti come oggi (ieri, n.d.r.). In ogni caso, vista la concorrenza, sarà ugualmente dura. Intanto mi gusto questa finale olimpica. Centrarla alla prima botta non è male». Il punteggio finale delle azzurre, decime, è di 231,400, diciassette punti in meno delle padrone di casa della Cina che guidano la classifica davanti a statunitensi (246,800) e russe (244,400). «Con una Ferrari al 100% avremmo avuto tre punti in più - commenta il direttore tecnico nazionale, Enrico Casella -. Toglieteci poi l'errore di Lia alle parallele e siamo ancora lì dietro la Romania. La fine di un ciclo? Qualcuna lascerà, è fisiologico, ma non Vanessa. Basta riuscire a fermarla per quattro mesi e torna quella di sempre, magari già agli Europei di Milano, nell'aprile del 2009. La mancata medaglia olimpica non cancella quanto.