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Il taccuino dei sogni che commuove i campioni

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Lu è quel ragazzino immortalato dalle telecamere mentre, sgattaiolando in mezzo agli uomini del servizio di sicurezza dell'aeroporto di Pechino, è riuscito a farsi fare l'autografo da Rafa Nadal, appena ieri, mentre lo scalo della capitale rischiava di andare in tilt per l'arrivo del tennista spagnolo. Proprio gli autografi sono la «specialita» di Lu Zhin: ormai da tre giorni consecutivi staziona in permanenza all'aeroporto, dove ormai lo conoscono tutti, e sul suo quaderno che ha in copertina l'eroe nazionale Yao Ming, pivot della nazionale di basket, si sta facendo mettere la firma da tutti gli atleti che arrivano a Pechino per le Olimpiadi. Il suo obiettivo impossibile è proprio questo: vorrebbe mettere insieme la firma di tutti gli atleti impegnati ai Giochi, che sono circa undicimila. Lu è consapevole che sarà un'impresa a dir poco ardua, ma non molla, marciando a una media di più di cento autografi al giorno soltanto all'aeroporto (poi si sposterà nei dintorni del villaggio olimpico e dei campi di gara). Ha tempo fino al 24 agosto, giorno della fine dei Giochi, e ha già superato quota 300, riuscendo a «beccare», fra gli altri, il portabandiera azzurro Antonio Rossi e Tyson Gay. Lu Zhi è riuscito perfino a far commuovere qualche atleta: è successo con l'unico rappresentante del Brasile nel sollevamento pesi, il campione panamericano Welisson Rosa Da Silva.

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