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Gli azzurri fanno gruppo: meritiamo rispetto

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«È come combattere contro uno che fa partire il colpo e non lo vedi», è il paragone di Andrea Magro, tecnico del fioretto donne. Per questo la reazione dello squadrone italiano è un misto di choc, incredulità e rabbia. Come quella del sanguigno sciabolatore di Livorno Andrea Montano. «Immagine rovinata? Mi sembra davvero troppo, una macchia non può diventare un disastro. In cento anni di storia la scherma italiana ha dato tanto al nostro sport, e un solo caso di doping. Meritiamo rispetto», ha tagliato corto il primo oro azzurro di Atene 2004. A mostrare la faccia cattiva è il presidente Giorgio Scarso: «Se le controanalisi confermeranno la positività, su Baldini useremo l'accetta. Le sue frasi su un presunto complotto sono inaccettabili - ha detto il massimo dirigente della Federscherma - anche fatta la tara della delusione». Il botta e risposta durissimo di queste ore tra Baldini e Cassarà non è piaciuto agli azzurri, ma ha fatto arrabbiare ancora una volta Montano l'idea che il duello fuori dalla pedana Baldini-Cassarà rinverdisca l'immagine di una scherma azzurra fatta di parenti-serpenti.

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