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Giovanni Migliori PECHINO Aveva già prenotato le vacanze, ...

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«Un complotto», ha ipotizzato qualcuno, e Baldini, mentre la federazione italiana apriva un'inchiesta, ha dato l'impressione di non crederla una ricostruzione troppo lontana dalla verità. «Ma io non me la prendo per le vacanze saltate, anzi sono felice - spiega Cassarà all'Ansa - e non voglio amareggiarmi troppo per questa storia del complotto. Ma è dura da mandare giù: capisco che Baldini sia in stato confusionale, per lui che è un atleta questa è una situazione difficilissima, è sotto stress. Dire certe cose però non è giusto, forse è consigliato male. E pensare che a Baldini ho fatto da sparring partner fino all'altro giorno...». Baldini in serata ha precisato: «Sono confuso ma non ho mai fatto il nome di Cassarà» Sì, perchè in questo clima da parenti-serpenti i fiorettisti sono stati in ritiro insieme fino a qualche giorno fa. «Ed io lì - racconta il ventiquattrenne bresciano - a prendere stoccate per fare andare in forma piena gli altri, in particolare Baldini. Mi allenavo per fare allenare bene lui». E quella su Cassarà è innegabilmente tanta: la teoria del complotto lo disegna a metà tra l'alchimista ed il mafioso, con quella situazione fuori misura improvvisamente nei valori clinici di Baldini. Neanche fosse un «padrino», Cassarà: «Ecco, appunto. Lasciamo stare. E lasciamo stare anche le telefonate. Dai miei colleghi non ne ho ricevuta una, evidentemente ognuno pensa a sè».

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