Simone Pieretti s.pieretti@iltempo.it Farà il ...

«Questa situazione dell'adeguamento contrattuale ha origini lontane - ha dichiarato il giocatore argentino - quando ho scelto di sposare la causa laziale ho rinunciato a ingaggi più alti che mi erano stati offerti da altre squadre. In quel momento alla Lazio c'era un tetto ingaggi che io ho accettato senza problemi, ma se quel tetto viene oltrepassato, dal momento che la società, il tecnico e la squadra mi fanno sentire importante è normale che io richieda un adeguamento». Il calciatore aveva chiuso il discorso contrattuale già da qualche settimana, dopo che il presidente Lotito per l'ennesima volta, aveva fatto saltare l'appuntamento con il procuratore Vincenzo D'Ippolito. Era il giorno della partenza per il ritiro di Auronzo di Cadore. «Al mio procuratore avevo chiesto semplicemente, qualunque fosse stato l'esito dell'incontro, di non partire in ritiro con altre problematiche nella testa. Adesso, non c'è più margine di trattativa, perchè il sottoscritto non vuole ci sia più margine. Ho chiesto alla società un adeguamento contrattuale e non ho avuto risposta». Ragionamento chiaro, nitido, cristallino. Sarà difficile ricucire uno strappo del genere, tuttavia Ledesma farà il professionista fino in fondo. «C'è una stagione importante da preparare, intendo concentrarmi solo sul campo». Al 90% il futuro di Ledesma sarà in Spagna. Non è da escludere che la società possa prendere in considerazione l'idea di cedere il calciatore, ma al momento i dirigenti prendono tempo. Qualora l'argentino dovesse utilizzare l'articolo 17, la società otterrebbe poco più di due milioni di euro. Il valore del cartellino è ben altro. La reazione della società non è tardata: «Non accettiamo diktat da nessuno, se Ledesma vuol andare altrove basta che porti una società disposta a rilevare il suo cartellino». il Napoli segue il giocatore da sempre, la Juventus aveva chiesto informazioni all'inizio del mercato così come l'Inter che, dopo l'arrivo di Muntari, sembra un'ipotesi remota.