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Marco Grassi Ha portato il ciclismo italiano sul ...

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Invece, come una mazzata per il ciclismo italiano, e non solo, arriva la notizia della positività che la esclude dai Giochi. »Ha tradito il Coni, la federazione e il mondo del ciclismo«, tuona non a caso il presidente del Coni Petrucci, la cui Italia olimpica deve parare il colpo del primo caso choc di doping. A far cadere la campionessa del mondo in carica, una sostanza utilizzata in prodotti per le diete, la flenfluramina, un anoressizzante che però è sostanza dopante e quindi vietata. La conseguenza? Immediata esclusione dalla squadra olimpica. Bastianelli era tra i convocati della squadra olimpica del ct Franco Ballerini e le Olimpiadi erano l'obiettivo primario della stagione insieme con i mondiali di Varese in programma in autunno. Il controllo che ha rivelato la sua positività è avvenuto da parte dell'Uci (l'Unione internazionale ciclismo) il 5 luglio scorso, ai campionati europei under 23. Alla diffusione della notizia, immediata arriva l'esclusione da parte del Coni con un duro commento da parte del presidente Gianni Petrucci: «Se l'analisi verrà confermata saremo inflessibili - ha aggiunto il presidente del Coni - Dovremo inoltre valutare anche gli eventuali danni di immagine allo sport italiano, visto che lei aveva già firmato il contratto cui sono obbligati tutti gli atleti azzurri che andranno a Pechino». Tutti i 347 atleti inclusi dal comitato olimpico nella lista di gara per i Giochi hanno infatti sottoscritto un documento nel quale si impegnano a lealtà ed onestà e a non assumere sostanze dopanti. «È stata un'ingenuità» è invece il commento all'unisono del presidente della Federciclismo Renato Di Rocco e del ct Franco Ballerini. «Ha commesso un'ingenuità incredibile - aggiunge il presidente della Fci - è risultata positiva alla flenfluramina: un componente dei prodotti per le diete, lei è fissata sul peso. Mangia solo insalata...». Pechino è più che mai lontana per la Bastianelli. «Ora - spiega Di Rocco - chiederemo immediatamente le controanalisi. Ma il problema non è solo quello delle Olimpiadi, per le quali lei, che è campionessa del mondo, ovviamente era convocata. Il problema è la sua immagine e quella del ciclismo...». Un'immagine che appare sempre più in declino. La notizia della positività della Bastianelli è un'altra tegola per il ciclismo italiano, già provato dopo la recente positività di Riccardo Riccò al Tour de France ma è una tegola per l'intero movimento ciclistico internazionale chiamato a interrogarsi sul perchè del ricorso a sostanze vietate. La lotta al doping appare più che mai una lotta contro un gigante dalle mille insidie.

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