Tiro a volo
L'uomo è Andrea Benelli e ha appena vinto un'Olimpiade. «Ho voluto festeggiare come Gabriel Batistuta», spiega più tardi ai giornalisti il neo olimpionico, tifosissimo della Fiorentina, squadra della sua città. La promessa è mantenuta. Dopo quasi trent'anni di tiro a volo, quattro «tentativi olimpici» e un bronzo ad Atlanta 1996 Benelli ha vinto la sua prima medaglia d'oro nello skeet, battendo allo shoot-off (5-4) il finlandese Marko Kemppainen. Poi Benelli gela il sangue di tutti gli sportivi: «Da oggi non sparo più». Per fortuna il tiratore fiorentino non è sempre di parola e il 15 e il 16 agosto, al BJ Shooting Range CTF di Pechino - avveniristico poligono da 5000 spettatori - sarà ancora lì, sulle pedane dello skeet. Con Batistuta ormai in pensione bisognerà trovare un altro modo per esultare: «Quella volta fu un gesto non premeditato - ricorda Benelli - scaricai tutta la sofferenza accumulata nella gara». Nella squadra di skeet, guidata dal ct Francesco Fazi, militano anche il veterano Ennio Falco - oro ai Giochi di Atlanta, 5 Mondiali vinti (1 individuale e 4 a squadre) e 4 coppe del Mondo - e la lady Chiara Cainero, che dall'ottavo posto di Atene 2004 ha fatto strada, conquistando una Coppa del Mondo a Granada 2006 e un argento al Mondiale di Zagabria. Saranno i cecchini della fossa olimpica azzurra del ct Albano Pera a sparare i primi colpi (9, 10 e 11 agosto). Tra loro Giovanni Pellielo, detto il «tiratore di Dio» per la sua fede cristiana, vincitore della medaglia d'argento ad Atene dopo la finale con il russo Alexei Alipov. Fa ben sperare il rendimento crescente alle Olimpiadi del tiratore di Vercelli: dopo il bronzo di Sydney e l'argento di Atene, a Pechino Pellielo ha le carte in regola per aspirare all'oro. Ci sarà anche il giovanissimo Erminio Frasca, talento venticinquenne di Priverno alla sua prima esperienza olimpica, ma già vicecampione del mondo a Zagabria 2006 e campione d'Europa nel 2006. La lady della fossa azzurra sarà l'argento di Sydney Deborah Gelisio. La tiratrice della Forestale ha in tasca la carta olimpica dal 2005, quando a Lonato (BS) conquistò il suo quarto titolo iridato. Ma non si è accontentata, vincendo poi l'argento al Mondiale e la Coppa del Mondo 2007. Tutta targata Roma la squadra di double trap (in pedana il 12 agosto), composta da Daniele Di Spigno (nato a Terracina 33 anni fa) e Francesco D'Aniello (di Nettuno, classe 1969). Gli undici Mondiali vinti da Di Spigno (7 a squadre e 4 individuali) e le tre manifestazioni olimpiche già disputate (settimo ad Atene), così come il breve ma già rispettabile curriculum sportivo di D'Aniello sono una garanzia per il ct Mirco Cenci, che spera di arricchire la bacheca del dt azzurro, ancora priva di medaglie d'oro.