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L'Olimpiade di D'Aniello: «Per me è la gara della vita»

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Ho iniziato con una prima serie non esaltante (44/50). Poi, anche per rispetto agli amici che erano venuti a salutarmi prima dell'impegno olimpico, ho concluso con determinazione facendo 47 e 48 nelle utime 2 serie di qualificazione e 49 in finale». Il buon risultato di Padova invita all'ottimismo, ma D'Aniello preferisce non fare il passo più lungo della gamba. «Sono felicissimo di aver raggiunto la giusta carica proprio 20 giorni prima di Pechino: sarà determinante. Ad inizio stagione mi sono prefissato l'obiettivo di arrivare all'impegno olimpico in punta di piedi. Quindi direi che mi riterrò già soddisfatto se riuscirò a raggiungere la finale olimpica». Prima di salire in pedana a Pechino il 13 agosto, c'è ancora tempo per rifinire la preparazione. «Mi alleno fisicamente, tecnicamente e mentalmente. Svolgo lavoro aerobico nelle ore più calde del giorno per abituarmi alle condizioni climatiche di Pechino. Vado in pedana facendo molte ripetizioni e curo l'aspetto psicologico: la chiave di volta per affrontare la gara olimpica, l'evento della mia vita». D.P.

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