Adesso tocca a Mutu
Dopo le dichiarazoni di martedì del ds viola Corvino, i ripetuti contatti tra le parti e la quasi certezza del trasferimento, ieri è cambiata radicalmente la situazione. Prima è arrivata la conferma dell'offerta giallorossa direttamente dal sito ufficiale della società: «La Roma, anche su richiesta della Consob - recita la nota - conferma di aver formulato un'offerta alla Fiorentina per l'acquisizione a titolo definitivo del diritto alle prestazioni sportive del calciatore Adrian Mutu, con effetti a decorrere dalla stagione sportiva 2008/2009». Poi la brusca frenata della Fiorentina firmata da Andrea Della Valle in persona. «In riferimento all'offerta della Roma - recita la nota della società - il presidente della Fiorentina Andrea Della Valle comunica che per la società viola Adrian Mutu è e resta un giocatore della Fiorentina». Detta così sembrerebbe una chiusura netta della trattativa anche se nella nota non c'è mai la parola «incedibile» e già in passato questo tipo di affari si sono poi conclusi in tutt'altro modo. A dar manforte alla «chiusura» viola il precedente di Toni, quando cioè proprio i Della Valle rifiutarono 25 milioni dall'Inter per il trasferimento di Toni: tenendo per un altro anno l'attaccante «in casa» contro la sua volontà. Dall'altra parte però c'è la volontà di Mutu di andare a Roma. Proprio questa è la chiave di volta della vicenda visto che il romeno aveva già dato l'ok al trasferimento e trovato un accordo con la Roma molto vantaggioso dal punto di vista economico. Nel mezzo la pressione di Prandelli non esattamente felice di perdere la qualità e il talento dell'attaccante. Ieri acceso faccia a faccia tecnico-giocatore al centro del campo d'allenamento a San Pietro a Sieve mentre la squadra continuava a sudare. Poi Mutu e Prandelli sono saliti in macchina con Corvino e hanno lasciato l'impianto sportivo: tra i fischi i cori e gli strisiconi dei tifosi viola letteralmente imbufaliti per il «tradimento», o presunto tale, del romeno. Nella discussione il tecnico avrebbe spiegato al giocatore la sua importanza all'interno del gruppo viola. Il romeno invece replicato la sua intenzione di andare a far esperienza altrove: e guadagnare molto di più (uno dei scogli del rinnovo in viola, oltre all'ingaggio, era la durata: 5 anni chiesti da Mutu, 4 quelli offerti da Corvino). Poi il colpo di mano della dirigenza. Sulla decisione di non mollare il giocatore avrebbe poi influito, secondo voci di corridoio non confermate ufficialmente, anche la pressione dell'Inter. Già, perchè il club nerazzurro in contatto con la Fiorentina per la cessione di Burdisso valutato inizialmente 9 milioni, avrebbe detto di esser disposta a scendere con il prezzo (circa 4 milioni) qualora i viola trattenessero Mutu a Firenze. Evitando cioè il rafforzamento della Roma già lo scorso anno diretta pretendente al titolo. Per altro, cosa non indifferente per la piazza romana, qualora la Fiorentina dovesse cedere Mutu, andrebbe in pressing sul laziale Pandev quotato 15 milioni: per i romanisti un doppio colpo. Tutto fermo al momento, almeno in apparenza, visto che nell'ultimo contatto tra i due ds Corvino avrebbe detto testualmente che i Della Valle non lo vogliono vendere e Mutu ai tifosi di essere pronto a restare un altro anno. A Trigoria non l'hanno presa benissimo, la società è furiosa per il trattamento riservato, per un giocatore diventato improvvisamente «incedibile». Ora si aspetta la prossima mossa che non può che arrivare dallo stesso Mutu. Perché su quel contratto la sua firma ancora non c'è...