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Scherma

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Fatto sta che anche alle Olimpiadi di Atene, delle dieci medaglie d'oro vinte dall'Italia, 3 venivano dalle fatiche degli schermidori azzurri: da Aldo Montano nella sciabola, da Valentina Vezzali nel fioretto e da Andrea Cassarà, Salvatore Sanzo e Simone Vanni nel fioretto a squadre. E' un peccato che la prova di fioretto maschile a squadre non sia nel programma di Pechino e che Cassarà non possa essere della partita. Quell'oro vinto dal Carabiniere bresciano ai recenti Campionati Europei di Kiev - stracciando in finale Laurence Halsted (15-9) - avrebbe impensierito non poco i suoi avversari. Lo stesso effetto l'avrebbe fatto l'oro conquistato, sempre in Ucraina, da Baldini-Cassarà-Sanzo-Barrera. Ma l'onore del fioretto azzurro resta in buone mani. A difenderlo ci penseranno Salvatore Sanzo, pisano classe 1975, argento nell'individuale e oro a squadre ad Atene, e il ventitreenne Andrea Baldini che, benché alla sua prima esperienza olimpica, ha già dimostrato - con il titolo Europeo del 2007 e con il primato nel ranking mondiale - che non manca alle occasioni che contano. Dovranno concentrare tutte le loro energie sull'appuntamento del 13 agosto alla Fencing Hall di Pechino - impianto da 6000 posti, costruito in soli due anni - dove dalle 10 o. l., si svolgeranno tutte le gare del fioretto individuale uomini. L'unidici agosto toccherà al dream team del fioretto azzurro femminile. Ci vorrà un bel coraggio alle avversarie per stare davanti alla campionessa mondiale 2007, Valentina Vezzali, e alla vicecampionessa Margherita Granbassi, le quali (a riprova di un dominio incontrastato) un anno prima, al Mondiale di Torino, si erano divise le prime due piazze del podio a parti invertite. Ma non serve pescare tanto in là nella memoria: la bella fiorettista triestina si presenta all'appuntamento di Pechino con l'argento conquistato lo scorso 5 luglio all'Europeo di Kiev. E poi c'è Giovanna Trillini che non vorrà sprecare le sua ultima chance olimpica. Assente la spada femminile azzurra che pure a Kiev si era mostrata capace di raggiungere il terzo gradino del podio, Matteo Tagliariol, Diego Confalonieri, Alfredo Rota e Stefano Carozzo cercheranno di bissare il successo «dorato» di Atlanta 1996. I presupposti ci sono: lo dicono l'argento Mondiale e il recente bronzo di Kiev, dove gli spadisti italiani si sono arresi in semifinale solo ai campioni del mondo della Francia (32-45). Alla sciabola azzurra l'arduo compito di difendere - il 12 e il 17 agosto alla Fencing Hall - il titolo individuale conquistato da Aldo Montano ad Atene e l'argento a squadre. A scaldare le pedane della Fencing Hall ci penseranno le sciabolatrici Gioia Marzocca e la vicecampionessa d'Europa Ilaria Bianco: saranno le prime due azzurre a timbrare il cartellino, alle 10 o. l. del 9 agosto. E poi l'avventura olimpica per l'Italscherma sarà cominciata davvero.

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