Nuoto sincronizzato
Quell'Olimpiade, però, fu l'ultimo atto di un ciclo d'oro, il ciclo di Elisa Plaisant, Lorena Zaffalon, Joey Paccagnella e Beatrice Spaziani. Da quel momento è partita la rifondazione, con elementi giovani, sicuramente poco esperti ma su cui lavorare. A quattro anni di distanza, e dopo alcune prove a livello internazionale veramente confortanti, la nazionale di nuoto sincronizzato che partirà per Pechino, sarà tutta nei volti sorridenti di Giulia Lapi e Beatrice Adelizzi, che, con la riserva Elisa Bozzo, saranno le uniche ad avere il privilegio di respirare lo spirito olimpico. La squadra, dunque, non ce l'ha fatta ed il rammarico più grande si cela nell'infinita piccolezza di qualche centesimo di punto. Per capire meglio, però, occorre prima far luce sul tortuoso meccanismo di qualificazione. Per la prova a squadre (8 in tutto) sono automaticamente qualificati i vincitori delle 5 prove continentali: per l'Europa vale la Coppa Europa, svoltasi un anno fa a Roma. I restanti tre posti si assegnano al Torneo di qualificazione olimpica che è stato in programma dal 16 al 20 aprile scorso a Pechino e che è stato decisivo anche per la qualificazione di 16 delle 24 coppie previste per l'esercizio del doppio. Gli 8 Paesi restanti, sono quelli che hanno qualificato la squadra e per questo automaticamente iscritti anche nel doppio. Solo tre mesi fa, dunque, si è consumata la più cocente delle delusioni. Italia quarta nell'esercizio di squadra con 95.166 punti, Canada terzo con 95.834. Noi a casa e loro ai Giochi. Quel giorno il Ct Laura De Renzis spese parole importanti per quelle giovani sincronette (Alessia Bigi, Elisa Bozzo, Costanza Fiorentini, Manila Flamini, Sara Sgarzi, Federica Tommasi, Francesca Gangemi e Mariangela Perrupato), evidenziò i progressi del gruppo e diede appuntamento a tutti per i Mondiali di Roma. Quello stesso giorno, ma forse anche prima, la De Renzis dovette rendersi conto della forza del nostro doppio, all'epoca quinto dietro solo alle super potenze. Beatrice Adelizzi e Giulia Lapi strapparono il pass per i Giochi ma da quel giorno non si sono più fermate. Ed in quest'ottica vanno visti gli Europei del marzo scorso di scena ad Eindhoven. Una rassegna storica per l'Italia che lascia l'Olanda con quattro medaglie (3 argenti e 1 bronzo), due di queste griffate proprio dalla nostra coppia olimpica, con la Adelizzi terza nel singolo e seconda al fianco della Lapi. E se tutto potesse sembrare semplicemente casuale, ecco il Romacquatica a smentire anche i più scettici: ancora argento e solo perché l'oro è una faccenda riservata alle spagnole Fuentes-Mengual. Insomma, a Pechino loro ci saranno e, comunque andrà, per noi saranno sempre una coppia d'oro.