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Dario Nicolini MILANO Forse oggi Ronaldinho si presenterà ...

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I dentoni li tirerà fuori soltanto per chiarire che non ha alcuna intenzione di rimanere in blaugrana per una nuova stagione. E che vuole andare a Pechino alle Olimpiadi nonostante il no dela Barça. Sulla sua partenza, peraltro, dopo le parole del riconfermato presidente Laporta e quelle chiarissime (già dal giorno della sua presentazione) del neo-allenatore del Barca Pep Guardiola, l'accordo con la società catalana c'è. Il problema allora rimane la destinazione del talento brasiliano. Lui, insieme al fratello, ripete da mesi che ha in testa solo il Milan. Il Barcellona gli spiegherà invece che nelle ultime ore è rimasto decisamente più affascinato dall'offerta del Manchester City: squadra di minor blasone e livello tecnico rispetto al Milan che però, per mano del magnate tailandese Thaksin Shinawatra, è pronta a sborsare 32 milioni di euro per le magie del numero dieci blaugrana. Uno sproposito rispetto all'offerta proveniente da via Turati, che a stento supera la metà della cifra inglese. E allora ci vorrà una forte opera di convincimento da parte del duo Ronaldinho-De Assis, oltre ad un auspicabile rilancio del Milan, per sbloccare in tempi brevi la situazione. Tempi dettati proprio dal Barcellona e dallo stesso Ronaldinho, smanioso com'è di potersene andare dalla Catalunia e magari di riuscire a partecipare alle Olimpiadi di Pechino con la formazione brasiliana. Speranza a dire il vero piuttosto utopica, nel caso passi in rossonero, visto che Galliani ha già detto no alle richieste in tal senso di Kakà, e di certo non farà differenza di trattamento nemmeno per un neo-acquisto di lusso come Dinho. Problemi, insomma, che non risparmiano neanche l'Inter. Dopo l'ok di Scolari alla partenza di Lampard con destinazione la Pinetina, a mettere gli ennesimi bastoni tra le ruote all'affare più importante del ciclo Mourinho ci pensa Roman Abramovich in persona. Scocciato dall'atteggiamento del centrocampista, più ancora infastidito dal fatto che un suo gioiello finerebbe per rinforzare proprio la formazione del suo ex, non più amatissimo, tecnico, Abramovich ha chiarito, per mezzo di una fonte interna al Chelsea, che Lampard non si muoverà da Londra quantomeno fino alla scadenza del suo contratto, fissata a maggio del 2009. Così facendo rischia di lasciarlo andare a parametro zero, con Lampard che potrebbe firmare un quadriennale per l'Inter già dal primo gennaio 2009, e tratterrebbe un giocatore contro la sua volontà: cosa che fa male allo spogliatoio, ma anche al suo portafoglio (la perdita si stima sui venti milioni di euro). Qualcosa che evidentemente non disturba il magnate russo quanto l'idea di fare un gran favore a Mourinho, che, finito il grande amore, è diventato il suo acerrimo nemico. Intanto oggi il Lecce presenta Cacia. Poi visite mediche e primi lavori con i nuovi compagni giallorossi dell'attaccante.

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