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di LUIGI SALOMONE

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Le «minacce» successive di fuga nel prossimo giugno fanno parte di un rituale stucchevole e già visto più volte. Ma il rischio di perdere il mediano con l'odiato articolo 17 bissando il caso-Behrami, è altissimo così come non sono incoraggianti le dichiarazioni di Pandev che assomigliano a quelle dello svizzero di un anno fa. Per carità, il presidente con in suoi dieci telefonini ha la soluzione pronta per tutti i problemi ma forse è arrivato il momento di dare delle priorità. Punto primo: rinnovare i contratti di Ledesma e Pandev. Punto secondo: sfoltire la rosa anche a costo di rimetterci qualche soldo per evitare equivoci all'interno dello spogliatoio. Punto terzo: restituire la parola ai giocatori così da aumentare la voglia di Lazio che si avverte in giro. Punto quarto: annunciare il nuovo direttore sportivo evitando un altro caso Sabatini che ha lavorato per la Lazio quattro anni senza mai essere presentato. Delio Rossi ha bisogno di un interlocutore qualificato, lo ha ribadito anche ieri. Insomma, la squadra c'è, gli acquisti sono buoni, manca il progetto perché, se c'è, ancora non si capisce.

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