Ad Hong Kong stalle tecnologiche e ippodromi ultra moderni
Ad evitare problemi di quarantena con le centinaia di equini che giungeranno per i Giochi (nel 1956 l'Australia rifiutò di farli sbarcare a Melbourne e si gareggiò a Stoccolma) i dirigenti cinesi hanno trovato una soluzione che è anche un dono alla loro città più occidentalizzata, trasferendo l'equitazione ad Hong Kong. La metropoli dello shopping ha una secolare dimestichezza con i cavalli, il suo Jockey Club - proprietario di splendidi ippodromi, l'antico Happy Valley ed il nuovo Sha Tin - è ricco e potente (una succursale è stata recentemente aperta a Pechino) ed ospiterà nei suoi box a 5 stelle (aria condizionata, pulizia e confort massimi) del Racing Laboratory i cavalli olimpici. Ha inoltre stanziato 63 milioni di euro per gli impianti olimpici: dressage e salto ostacoli si terranno nell'area di Sha Tin, mentre il completo si disputerà sui vasti green smeraldini dell'Hong Kong Golf Club. Enr. Ton.