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Nuoto

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Esiste il meglio che c'è al mondo in una disciplina, esistono le motivazioni che nessuno pensava di avere, esiste la voglia di vincere e di firmare col proprio nome una pagina di storia. Il Presidente della Federazione Italiana Nuoto, Paolo Barelli, ha definito con il Segretario Generale del Coni, nonché Capo Delegazione della Squadra Italiana alle Olimpiadi di Pechino, Raffaele Pagnozzi, la Nazionale di Nuoto che prenderà parte alla 29esima edizione dei Giochi in programma al «National Aquatics Centre» dal 9 al 17 agosto. Saranno 34 gli azzurri a presentarsi sui blocchi, 22 maschi e 12 femmine, 16 di loro saranno impegnati nelle prove individuali, gli altri si divideranno tra le varie staffette. Nel corso dell'incontro, il Presidente Barelli ha anche concordato che le Squadre Nazionali di Nuoto, Nuoto in Acque Libere e Nuoto Sincronizzato svolgeranno l'avvicinamento alle gare olimpiche presso la Beijing Sport University, dove il Coni ha allestito un campus ritenuto dalla Federazione Italiana Nuoto idoneo per l'elevato standard predisposto. Insomma, nulla può essere lasciato al caso, soprattutto in manifestazioni come questa, soprattutto quando Italia significa Filippo Magnini, Massimiliano Rosolino, Federica Pellegrini, Alessia Filippi e via di seguito. Sì, perché se questi quattro rappresentano i nostri gioielli di famiglia, il resto della squadra azzurra sa comunque come farsi rispettare. Facci, Terrin e Bossini sono la nostra garanzia nella rana, Marin, che parteciperà malgrado il mancato raggiungimento del tempo limite, avrà l'occasione di dimostrare che non sa essere solo un principe del gossip e magari si trasformerà nel Re dei misti. Per Colbertaldo stesso discorso, è giovane, è capace, può stupire. E poi ci sono le nostre staffette. Hanno impressionato a colpi di medaglie e di record, quando la posta in palio era un alloro europeo o mondiale, insomma abbiamo del talento a sappiamo supportarlo con una buona dose di carattere. Ad alzare il livello della tensione, come se non ce ne fosse già abbastanza, la questione costumi. La federnuoto mondiale a Losanna ha approvato quattro nuovi body griffati Arena, Diana, Mizuno e Adidas. I costumi sono stati adattati, adeguati ai nuovi standard (l'applicazione dei cosiddetti pannelli di materiale plastico) già utilizzati da febbraio dalla Speedo a suon di record mondiali. Ora tutti i nuotatori potrebbero sentirsi indipendenti e scegliere, a meno di diktat federali, qual è lo strumento che più si addice alle loro sensazioni. Teoricamente. È passata sotto silenzio, ad esempio, la qualificazione di un'azzurra del fondo, Martina Grimaldi, che a Pechino ha timbrato il pass con l'Lzr Racer della casa inglese. Sicuramente si troverà il modo di riparlarne, come, speriamo, si riparlerà di questa Italia che nuota verso Pechino.

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