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Giovanni Esposito Da ...

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A poco più di un mese dall'inizio del programma di Pechino (le gare sono in calendario dal 14 al 24 agosto) l'atletica azzurra inizia a scaldare i motori per quella che tutti gli atleti sentono come la sfida di una vita: gareggiare per una medaglia olimpica. Soprattutto nelle specialità del fondo, é molto difficile per atleti «bianchi» arrivare in medaglia. Ti scontri con centinaia di nazioni, spesso contro uomini «affamati» di gloria provenienti in gran parte dal continente africano. E poi ci sono i cinesi, vera incognita di una kermesse tutta da gustare nel nuovo stadio la cui superficie è ancora una volta realizzata da una nota azienda italiana. Nello scenario a cinque cerchi è opportuno valutare con attenzione ogni risultato e questo lo sanno bene tutti, non solo gli addetti ai lavori. Una cosa è certa: dietro le tre medaglie conquistate ad Atene 2004 (ori di Baldini nella maratona e Brugnetti nella 20km di marcia, bronzo di Gibilisco nel salto con l'asta) non c'era un grande fermento, anzi la delegazione composta da 39 atleti (23 uomini e 16 donne) era sembrata in molti casi al di sotto delle aspettative. A quattro anni di distanza si rischia di toccare quota di cinquanta convocati e questo grazie al mondo della velocità che sembra aver ritrovato il vigore di un tempo. Potrebbero infatti salire sull'aereo per la Cina sia le due 4x100 che le due 4x400 (sono più a rischio) ed è chiaro che questo aumenterebbe di una ventina di unità la spedizione azzurra. Malgrado le infinite polemiche il sistema atletica in Italia é fondato sull'appartenenza ai gruppi sportivi militari. Per dirla semplicemente, i nostri migliori atleti sono stipendiati da Guardia di Finanza, Polizia, Carabinieri, Forestale, Polizia Penitenziaria, Aeronautica ed Esercito. Dobbiamo ringraziare queste Amministrazioni che consentono ad un atleta serio ed ambizioso di poter investire su sé stesso. Sarà così anche a Pechino dove spicca in particolar modo Baldini tra i «civili» immersi in un oceano di divise. Partendo proprio dal re di maratona ateniese, le sue recenti quotazioni sono salite dopo l'affermazione nella 10 km di Londra, anche se i circa 30 secondi aggiunti al suo record dello scorso anno lasciano qualche perplessità. Brugnetti, altro oro di Olimpia, è una carta imprevedibile, capace di spiazzare lo stesso allenatore: l'ultima esperienza iridata di Osaka ha visto il professor La Torre dannarsi per uno scatto repentino del suo allievo nella fase di avvio con un successivo ritiro. Terminando l'analisi del bottino alle passate Olimpiadi rimane da esaminare Gibilisco e la sua voglia di volare restituitagli recentemente dal Tas di Losanna quasi inaspettatamente. Domenica scorsa il campione del mondo di Parigi 2003 ha fatto tre nulli a quota 5.30. A lui basterebbe valicare l'asticella posta a 5.55 per staccare il biglietto per Pechino in virtù del 5.70 ottenuto nella passata stagione. Il 13 luglio andrà proprio ad Atene a cercare fortuna su quella pedana che gli lo ha consacrato nel gotha mondiale della specialità.

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