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Pechino, ansia da prestazione

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Una quarantina, allineati dietro due file di pc, sorridono ai viaggiatori. Sulle loro teste gli striscioni simbolo dei Giochi targati «China» multicolori e con la scritta «One world one dream», ovvero «un unico mondo un unico sogno». «Siamo felici di essere volontari al servizio per le prime Olimpiadi in Cina - racconta Chen - per essere selezionati abbiamo superato delle prove. Come studenti cinesi credo sia importante dare il nostro contributo. È una occasione unica e siamo davvero orgogliosi di essere qui». Appena fuori dall'aeroporto si è inghiottiti dall'afa, sotto un cielo plumbeo carico di smog. Lungo l'arteria principale che conduce alla capitale il traffico è sostenuto, ed anche qui i segni delle imminenti Olimpiadi sono visibili: parallele alla strada ci sono speciali corsie olimpiche, contrassegnate dai cerchi dei Giochi e riservate ai veicoli in servizio per Pechino 2008. Si snodano per 285 chilometri. Traffico pazzesco? «Al contrario - commenta la guida pechinese che accompagna il gruppo di giornalisti italiani appena giunti per una missione organizzata dal governo cinese - da poco è entrata in vigore la misura delle targhe alterne per ridurre traffico e inquinamento prima delle Olimpiadi e le auto che vedete ora sono la metà di quelle che di solito ingolfano le vie a quest'ora». Ma è avvicinandosi al cuore della città, nella zona del secondo anello dove sorgono molti alberghi internazionali, che «l'ansia da prestazione» si respira ancora più forte: l'impressione è di una città-cantiere verso gli ultimi ritocchi. Gru gialle e impalcature verdi spiccano ancora per le strade e lungo i viali, sotto i loro cappelli di paglia al caldo dei 30 gradi segnalati, operai lavorano alacremente. Fra 30 giorni tutto dovrà essere impeccabile, a partire da giardini e aiuole, per dare la prima impressione all'occhio del visitatore olimpico, magari giunto per la prima volta in Cina. Perchè anche l'estetica della città conta, oltre naturalmente alle grandiose strutture architettoniche costruite per l'occasione. Così, gruppetti di uomini «srotolano» tappeti d'erba e terriccio lungo i viali del secondo anello, e molte aiuole sono piene di fiori nonostante il caldo. Una «corsa» contro il tempo che, alla prima impressione, vede i cinesi vincitori: la città appare in ordine e pulita, pronta al grande via. I gadget olimpici di tutti i generi sono già in bella vista nei negozi ed i volontari pronti ad entrare in azione, non solo gli studenti all'aeroporto: secondo dati ufficiali, circa 400 mila volontari selezionati tra un milione di domande pervenute, presteranno servizio nei 500 stand informativi allestiti nella capitale. Da qui le notizie sul Tibet appaiono lontane.

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