Marco Grassi Possibile? Un'altra ...

E chi s'è visto, per esempio, è Paolo Longo Borghini, primo italiano a battezzare una fuga alla Boucle 2008, e a battezzarla buona, visto che l'azione a 4 partita al km 3 (ne mancavano 205 all'arrivo, sono pazzi questi ciclisti), animata da lui, dai francesi Feillu e Dumoulin e dall'americano Frischkorn, dopo aver veleggiato sul quarto d'ora di vantaggio, non si è afflosciata come spesso accade. I fuggitivi hanno conservato margini ampiamente rassicuranti; e il trend di rimonta del gruppo si è bruscamente interrotto quando uno dei tanti acquazzoni di giornata ha bagnato le polveri di chi inseguiva. Quando (dai -58 ai -45 all'arrivo) il gap è sceso solo di 15" (in ben 13 km), il nome dell'assassino era chiaro: Dumoulin, il più veloce del quartetto. E allora per riempire le restanti pagine del giallo quotidiano occorre un'altra trovata. Ce l'ha Ángel Gómez, poveraccio, che a 24 dall'arrivo cade a centro gruppo e si fa malissimo (possibile frattura del bacino). Il suo compagno Riccò è appena dietro, resta in piedi ma attardato insieme a decine di altri corridori. Il vento ci si mette di mezzo, amplificando i buchi in un plotone frazionato in tre tronconi. Con Riccò ci sono Menchov, tra i massimi favoriti del Tour, e Kreuziger, tra i giovani più interessanti (ha appena vinto il Giro di Svizzera). La Rabobank di Menchov si mette a tirare a tutta per ricucire il margine, altrettanto fa la Saunier di Ricky. E altrettanto fa la Liquigas di Kreuziger: solo che i compagni del ceco tirano nel gruppetto sbagliato. Avete capito bene: 4 fuggitivi ormai irraggiungibili davanti; quasi tutti i big nel secondo gruppo, con Liquigas (e Quick Step) a tirare; alcuni altri big, tra cui proprio il capitano Liquigas, nel terzo gruppo a boccheggiare. Il fatto che Kreuziger, Riccò e Menchov abbiano perso alla fine «solo» 38" non giustifica la tattica assurda del team italiano. Resta l'epilogo: Dumoulin parte deciso ai 1500 metri, Frischkorn lo tiene. Feillu fa il furbo, non collabora con Longo che non ne ha più, ma scatta da solo e prende i 2 di testa, rilanciando in contropiede ai 900 metri. Ne viene una volata lunghissima, Dumoulin non molla la presa e supera il connazionale, che però si consola con la maglia gialla. Maglia che quasi certamente cederà oggi, visto che a Cholet c'è una crono di 30 km. Come dire: fuori i comprimari, luci sui grandi. Diretta Rai3 dalle 15.30.