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Phelps e mamma Torres prenotano una medaglia alle olimpiadi cinesi

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Il gigante di Baltimora stupisce di nuovo, e dopo il crono mondiale dei 400 misti fa il bis anche sui 200 con il tempo di 1'54"80, migliorando di 18 centesimi il suo 1'54"98 stabilito a Melbourne nel 2007. Prima di lui nella piscina della città del Nebraska era stato Aaron Peirsol, il californiano che sfoggia cappelli e look sempre diversi, ad eguagliare il primato del mondo dei 200 dorso in 1'54"32, dividendolo ora in condominio con il connazionale Ryan Lochte. E sono così otto i record stabiliti ai Trials. Ma c'è un altro primato, stavolta non cronometrico, che i Trials mettono sul piatto: quello di Dara Torres che a 41 anni si regala la quinta Olimpiade a 24 anni dalla sua prima a Los Angeles '84. La mamma americana ha vinto i 100 sl con un tempone, 53"78, davanti alla Barbie della vasca, Natalie Coughlin, classe 82, che si è dovuta accontentare del secondo posto in 53"83. La Torres si qualifica per Pechino, oltre che nella gara regina, anche nella staffetta 4X100. «Non ci credo, sono ancora sotto choc» ha detto lasciandosi andare all'entusiasmo la nuotatrice. La carriera di Dara Torres è buona per la sceneggiatura di un film: quattro edizioni dei Giochi disputate, nove medaglie olimpiche, due ritiri, una maternità e qualche zona d'ombra. A soli 16 anni, nel 1982, diventa la primatista del mondo dei 50 sl: due anni dopo conquista l'oro a Los Angeles nella 4X100. Dopo altri successi e qualche record, Dara decide di lasciare il nuoto a soli 25 anni: si reinventa una nuova professione, tra modella e giornalista. Ma la passione per l'acqua è sempre lì e il richiamo troppo forte per non essere assecondato: i sette anni lontano dal nuoto di vertice svaniscono quando la velocista americana torna a gareggiare. È la sua quarta olimpiade, e a Sydney fa il pieno di medaglie: 5, di cui tre in prove individuali (i bronzi nei 50 s e 100 sl, e nei 100 farfalla).

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