Giovanni Esposito Il ritorno della ...
Brugnetti, campione olimpico in carica nella 20 km, ha siglato con 19'07"72 la terza migliore prestazione dell'anno mentre Schwazer, bronzo mondiale della 50 km, ha portato a casa il primato personale in una distanza corta certo a lui non congeniale. «Credo che in Cina vincerà il più tranquillo a livello mentale» le parole di Brugnetti che non ha nascosto un particolare stato di forma. Comincia ad entrare in prospettiva olimpica anche Antonietta Di Martino, ben registrata fino a quota 1.97 senza nessun errore nel salto in alto. L'argento di Osaka ha ritrovato il sorriso al pari di Magdelin Martinez planata a 14.33 nel triplo e Libania Grenot nei 400 (51"16). È riuscito quasi a salire sull'aereo per Pechino Cristina Obrist che ha sconfitto quella maledetta asma dell'ultimo periodo firmando un buon 3'38"01 nei 1500 vinti dall'etiope Mekonnen (3'34"02). Primato personale di Vincenza Calì nei 100 metri (11"35) dominati da Rachia Al Gashra (11"12) al nuovo primato nazionale del Bahrain. Nei 100 maschili si è rivisto un buon Riparelli (10"31). La turca Nevin Yanit è piombata solitaria sul traguardo dei 100 ostacoli con il 12° tempo mondiale (12"79); un vero peccato che Micol Cattaneo abbia dovuto rinunciare all'ultimo minuto per un risentimento muscolare: l'appuntamento col record italiano delle barriere alte è solo rinviato. Stesso destino per Elena Scalpellini che ha cercato di eguagliare il primato italiano nell'asta ma i tre tentativi a 4.40 sono risultati vani (per lei stop a 4.30). Oscar Pistorius inseguiva un quasi impossibile minimo olimpico nei 400 (45"55) in virtù del ritardo di preparazione accumulato in inverno. La sentenza del Tas che il 16 maggio scorso ha stabilito che le sue protesi non offrono vantaggi e così potrebbe bastare (ha tempo fino al 16 luglio) anche un 45"84 che equivale al miglior crono stagionale sudafricano (di Sibusiso Sishi) ma il 47"78 ottenuto ieri lascia poche speranze pure per la staffetta. Roma con il suo Golden Gala lo aspetta per aiutarlo realizzare il sogno a cinque cerchi.