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VIENNA Spagna in finale agli Europei. Il Premier Josè Luis ...

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In una Vienna quasi «tropicale» e invasa dai tifosi spagnoli (ma arriveranno anche i russi) il ricordo della partita della prima fase è ancora fresco: a Innsbruck la Spagna ha travolto i rivali per 4-1 e prende spunto da quel precedente per credere nell'impresa. La conforta anche la storia: nelle due volte precedenti che ha giocato la semifinale degli Europei ha sempre vinto, nel 1964 (quando fu poi anche campione) contro l'Ungheria e nel 1984 contro la Danimarca. Ma non è tutto così facile come sembra, e gli spagnoli, che pure vogliono fortissimamente portare a Madrid la Coppa. Nel frattempo la Russia è cresciuta molto, e soprattutto ha recuperato un elemento decisivo come Arshavin. E proprio Arshavin è convinto che domani le cose possano cambiare rispetto al 10 giugno scorso: «Faremo il nostro solito gioco - spiega il talento russo - ovvero un calcio d'attacco, senza adattarci a quello degli avversari. Non ripeteremo la gara di Innsbruck». Guus Hiddink è d'accordo «perché abbiamo studiato quella partita e lavorato molto sui nostri errori». Spiega poi che quella da ct della Russia «è la mia più grande esperienza: non è stato facile riportare il calcio russo fra quelli che contano e ora l'impresa sarà farcelo rimanere». All'apparente serenità di questa nazionale che non ha nulla da perdere, la Spagna contrappone la sua storia ma anche il peso di una pressione enorme. Dopo l'eliminazione degli azzurri serve una conferma per cambiare davvero la storia.

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