Seppi & Bolelli, l'Italia gode
Statisticamente due giocatori al terzo turno nel singolare maschile li avevamo avuto anche nel 1998 (Sanguinetti e Bracciali) ma vi erano arrivati per circostanze abbastanza fortuite. Questa volta invece Andreas Seppi ma soprattutto Simone Bolelli hanno ottenuto ieri risultati più significativi e più suscettibili di ulteriori miglioramenti. Seppi non aveva un avversario impossibile, tutt'altro, il francese Florent Serra, numero 74 in classifica. È stato comunque bravo a non avvilirsi dopo aver perduto due set, il secondo ed il quarto, al tie-break, vincendo alla fine al quinto dopo 3 ore ed un minuto. Un minuto di più ma un set di meno è durato l'incontro che Bolelli ha vinto contro il cileno Fernando Gonzalez, quindicesima testa di serie. Al contrario di Seppi, Bolelli ha fatto del tie-break il suo cavallo di battaglia perché ne ha vinti tre su tre, quello del quarto set dopo aver recuperato due servizi da 0-40. Come Gonzalez, Bolelli non è un giocatore da erba però la conosce meno mentre il cileno vantava da queste parti sei partecipazioni ed un quarto di finale. Mentre Seppi troverà domani quel Marat Safin che ieri ha provocato, battendo Djokovic, la più clamorosa sorpresa di questo torneo, Bolelli dovrà affrontare l'australiano Lleyton Hewitt, che non è più quello che ha vinto questo torneo nel 2002 ma vanta comunque qualità agonistiche ed atletiche che non si possono trascurare. Dopo avere applaudito Maria Elena Camerin, che ha ceduto solo al terzo set alla Dementieva (due finali nei tornei dello Slam), mi devo occupare della incredibile sconfitta subita da Francesca Schiavone che aveva di fronte la spagnola Anabel Medina, contro la quale aveva perso tre volte su tre incontri (l'ultimo quest'anno a Napoli in Federation Cup). Sembrava fosse la volta buona per Francesca per smentire una tradizione negativa. Come ho detto il vantaggio di un set e di un 4 a 0 nel secondo sembrava definitivo. Invece Francesca ha finito per perdere il secondo set facendosi agganciare nel punteggio e nel gioco ed ha finito per perdere il set decisivo per 9-7. Ho appena accennato alla grande sorpresa provocata da Marat Safin che ha battuto in tre set Novak Djokovic. Malgrado la proverbiale discontinuità Safin ha confermato che nelle giornate giuste è in grado di battere chiunque.