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Adios Donadoni, ecco il Lippi bis

Donadoni

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Secondo lui, di più non si poteva fare, nemmeno in una sfida giocata per troppo tempo sulla divensiva, lasciando troppo il pallino del gioco in mano ad avversari che sono tornati a batterci in una competizione ufficiale dopo 88 anni. Ma una squadra capace di segnare tre gol in quattro partite è giusto che torni a casa, peraltro senza aver un attaccante entrato nel tabellino dei marcatori. Il tecnico non cede, rilancia, vuole restare ma il presidente della Figc non sembra molto d'accordo. Donadoni vede un «bilancio positivo», il numero uno della federazione annuncia «una pausa di riflessione» che in realtà porterà probabilmente a un Lippi-bis. Donadoni si chiude in se stesso e conferma di non voler alzare mai i toni delle sue dichiarazioni. Così com'è entrato in nazionale due anni fa un po' a sorpresa, se ne andrà quasi sicuramente senza fare polemiche o urlare la sua amarezza: «Usciamo di scena a testa alta - spiega qualche minuto dopo che Fabregas ha infranto i sogni azzurri - orgogliosi di quanto siamo riusciti a fare. Domani si riparte, si guarda avanti ma non ho niente da rimproverare ai miei. Anche quelli che non hanno giocato hanno cercato di dare il loro contributo, siamo un grande gruppo. Sono dispiaicuto per loro, sono stati bravi. Attaccanti spuntati? Non guardo a queste statistiche, tutti hanno lottato e hanno dato il massimo. Rigori maledetti? Ho detto ai ragazzi che non ho mai avuto fortuna, ho perso Mondiali, Europei e persino con l'Under 21. Questa formula non mi porta bene. Abbiamo lottato, volevo inserire prima Del Piero, ma de Rossi aveva un problema alla gamba e ho dovuto aspettare per rischiare il cambio». Tesse le lodi di Aquilani: «Alberto è stato bravissimo, non ho rimpianti per le assenze di Pirlo e Gattuso, anche Ambrosini ha dato il massimo». Non si sente in bilico, anzi si aggrappa alla sua panchina: «Non mi aspetto nulla dalla Federazione, voglio andare avanti. Per me il bilancio è positivo, sono soddisfatto». Abete replica poco dopo con un tono deciso che sembra quasi un saluto: «A mente fredda, senza l'emozione del post-partita analizzeremo la situazione. Nei prossimi giorni parleremo. Vedremo gli obiettivi che ci poniamo ma in ogni caso obbiamo ringraziare giocatori e tecnico per quello che hanno fatto. Il mio bilancio? Bene il gruppo, ma le nostre capacità non si sono attestate ai livelli massimi. Non tutti erano nelle migliori condizioni di forma. Serve una riflessione collettiva di tutta la Figc con grande serenità. In ogni caso, non ho rimpianti». Oggi il ritorno in l'Italia, tra qualche giorno partirà il Lippi-bis a meno di clamorosi ribaltoni.

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