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Totti e Raul, i grandi assenti davanti alla tv

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Peccato. Il romanista fuori per scelta, il capitano del Real escluso dal ct Aragones che ha fatto piazza pulita della «vecchia guardia» spagnola. Idoli nelle capitali, spesso odiati nel resto del Paese: due storie di calcio simili per due campioni diversi. Totti ha chiuso il capitolo azzurro nel momento in cui ha messo piede sul tetto del mondo, Donadoni non ha fatto nulla per riaprirlo: mai una parola «affettuosa» per convincerlo a tornare. Il giallorosso non ci ha mai pensato e gli Europei non li avrebbe comunque giocati per via dell'infortunio al ginocchio che ha chiuso la sua stagione più difficile. Ora è in Sardegna a godersi la famiglia e tifare per gli azzurri davanti alla tv, con un occhio speciale rivolto ai «fratellini» De Rossi e Aquilani. Se l'Italia vince l'Europeo farà festa, senza esagerare, perché «uno scudetto con la Roma mi emoziona più che un Mondiale vinto» come ha ricordato un anno fa. E infatti la sua testa è già altrove: Totti vuole giocare la Supercoppa il 24 agosto, si allena anche al mare e sarà difficile fargli cambiare idea. Raul, invece, se ne sta dall'altra parte del mondo, in vacanza a Sidney. L'esclusione dall'Europeo gli brucia parecchio e ha creato non poche polemiche in Spagna. Gli stessi che lo avrebbero condannato al minimo errore, ora si scandalizzano perché non c'è. Totti ne sa qualcosa. Il numero 7 del Real è il capocannoniere di tutti i tempi in nazionale con 44 gol in 102 incontri. Leader intoccabile della squadra ai mondiali di Francia 98, di Giappone e Corea nel 2002 e a Germania 2006, e negli Europei di Belgio e Olanda del 2000, di Portogallo 2004 oltre ai giochi Olimpici del 1996, è reduce dall'ennesima stagione straordinaria della sua carriera ma Aragones lo ha lasciato a casa dopo appena tre partite di qualificazione all'Europeo. Dalla sconfitta di Belfast di lui non c'è più traccia. Problemi fisici, ma soprattutto di rapporti. Con il ct e i compagni, addirittura quelli del Real che non lo vedono di buon occhio. È la Spagna dei giovani, di Torres, Villa, Silva, Sergio Ramos, per i vari Raul, Salgado e Albelda non c'è posto. I risultati finora danno ragione ad Aragones, ma se le «furie rosse» torneranno a casa anche stavolta, «allora si parlerà solo di Raul» ha detto ieri Torres. Comunque vada, dopo l'Europeo Aragones lascerà il posto a Del Bosque: con lui il capitano del Real avrà sicuramente una chance. E se Lippi si riprendesse la panchina della nazionale? Totti al Mondiale 2010 non sarebbe più un'ipotesi di fantacalcio.

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