dall'inviato Luigi Salomone VIENNA ...
In casa spagnola il passato non esiste, nemmeno un briciolo di rispetto per i campioni del mondo. Invece, c'è tanta convinzione di vincere quasi di fronte ci fossero gli ultimi arrivati. La generazione di fenomeni spagnoli ha messo la testa a posto e vuole prendersi l'Europeo. Aragones non ha dubbi. «Siamo convinti di passare - dice il cittì - daremo il 110% e sono certo che i ragazzi se sarà necessario moriranno sul campo. L'Italia nonostante le tre grandi assenze è competitiva. La vittoria sulla Francia è stata comunque significativa. Attaccheremo i loro punti deboli». Alla domanda se teme particolarmente Luca Toni, Aragones lapidario risponde: «Non sono preoccupato per Toni ma del gioco della mia squadra». Il capitano Puyol punta al bersaglio grosso: «Ci crediamo, possiamo andare in semifinale. L'Italia è campione del mondo in carica, ma non siamo in forma e non temiamo nessuno. La marcatura di Toni? Non sarà facile perché è molto più alto di noi. Dovremo essere bravi a contrastarlo ma anche stare attenti alle sponde per gli altri incursori italiani. In ogni caso temiamo solo una cosa: loro possono giocare male e vincere lo stesso, noi invece dobbiamo essere al massimo». Il bomber Villa è sicuro della vittoria: «Basta con questa storia che non li battiamo da tanti anni perché il passato non conta nulla. Conterà solo quello che succederà in questi novanta minuti, tutto il resto non mi interessa». Luis Enrique che 14 anni fa rimediò una gomitata da Tassotti, ha caricato l'ambiente spagnolo chiedendo vendetta sul campo. Villa, però, non ci sta: «Ribadisco che mi interessa poco quest'aspetto, voglio battere l'Italia e volare in semifinale». D'accordo con i compagni anche il temutissimo Torres: «Stavolta il passato non conta, non peserà nell'arco della partita. E poi non ci sarà Pirlo e per gli azzurri è un punto di riferimento fondamentale nel gioco». E non basta nemmeno la maledizione del 22 giugno a rendere più cauti i nostri avversari. Tre precedenti autorizzano l'ottimismo azzurro: nel 1986 (mondiali in Messico) gli spagnoli sono usciti ai quarti di finale ai rigori contro il Belgio, nel 1996 (Europei in Inghilterra) stessa sorte sempre dagli unidici metri con i padroni di casa. Nel 2002 (mondiali in Corea) fuori sempre ai rigori con i coreani. Gli spagnoli si attaccano a tutto pur di tornare a batterci dopo 88 anni. Sugli scaffali dei negozi di Madrid sono comparse addirittura delle bambole voodoo, con tanto di spilli appuntati per trafiggere il cuore e le gambe degli italiani. Passi la scaramanzia, ma l'ultima trovata degli iberici è raccapricciante. La Spagna fa gli scongiuri ma ci crede. Eccome.