Le Furie Rosse perdono la testa e litigano in campo
Il capellone andaluso del Real Madrid non ha gradito che il ct abbia reso pubbliche le parole che gli ha detto ieri quando i due, al termine del «training», si sono seduti sul prato e hanno parlato per qualche minuto. Poi Aragones aveva spiegato ai presenti che «un grande campione deve mettere ordine nella propria vita. Sergio lo è, ma a volte fa cose fuori dal campo che non dovrebbe». Il riferimento secondo alcuni era alle foto pubblicate da qualche giornale di un Ramos in versione da discoteca durante uno dei giorni liberi concessi da Aragones ai suoi calciatori, ma in realtà sembra che il ct non abbia gradito alcuni atteggiamenti del calciatore, come quelli di presentarsi spesso in ritardo a cena, e di arrivare per ultimo sul pullman quando il mezzo con la squadra a bordo sta per partire. Di sicuro l'allenatore vorrebbe che i suoi passassero il tempo libero in modo più tranquillo, ma non tutti, specie gli scapoli, la pensano alla stessa maniera, e in ogni caso Ramos, almeno ufficialmente, non ha mai sforato gli orari di rientro in ritiro imposti ai 23 convocati. Da qui il suo risentimento, sfociato nella discussione avuta con Aragones. Ad un certo punto la discussione si è fatta animata e a interromperla è intervenuto Marchena, che ha allontanato il compagno dal tecnico. Subito sui siti spagnoli sono cominciati i sondaggi: ha fatto bene Luis Aragones a rendere pubblici i motivi della sua chiacchierata con Ramos? Sul sito di Marca il 64.75% dei diecimila internauti che hanno votato dà torto all'allenatore, a suo modo sempre personaggio, per la lingua lunga e le frasi colorite (vedi quelle su Gattuso). In ogni caso la discussione tra tecnico e difensore non mette in dubbio la presenza di Sergio Ramos in campo domenica a Vienna contro gli azzurri: uno dei migliori difensori del mondo non può certo saltare questo confronto per una richiesta di spiegazioni forse un pò eccessiva. Più sereno e rifessivo, almeno in apparenza, l'attaccante del Liverpool Fernando Torres. «L'Italia è la squadra campione del mondo in carica. Ha qualità e quindi è favorita». L'attaccante delle «furie rosse» indica gli azzurri come favoriti. «Noi stiamo comunque giocando un grande calcio - aggiunge -. Loro sono favoriti ma noi non abbiamo paura del palmares degli azzurri, siamo coscienti delle nostre potenzialità e scenderemo in campo per vincere». Poi Torres scende nel dettaglio tecnico dell'incontro ed espone quella che a suo avviso sarà la chiave di volta del match: «Dovremo tenere il comando del gioco senza farci prendere dalla frenesia del gol e soprattutto senza farci sorprendere dal loro contropiede».