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Hiddink tenta lo sgambetto alla sua Olanda e ammette: «Sono un traditore»

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Lo hanno chiamato in tanti modi: il santone, il giramondo e il mago ma lui, che nella sua carriera da allenatore si è seduto su dieci panchine diverse, è semplicemente il simbolo di un calcio globalizzatosi forse prima di qualsiasi altro settore. In Corea diventò un eroe nazionale quando riuscì a portare Ahn e compagni al quarto posto nei mondiali organizzati con il Giappone, e oggi a Basilea Hiddink tenterà l'ennesimo miracolo: superare la «sua» Olanda con la piccola Russia, che dopo il debutto-shock con la Spagna ha avuto la forza di riprendersi e agguantare la qualificazione ai quarti ai danni della Svezia. Un derby tutto olandese, dunque, quello che andrà in scena al St. Jakob-Park. Lui, Hiddink, punterà sul gioiellino Pavlyuchenko, autore di due reti finora, per cercare di dare un dispiacere a Marco Van Basten. Dietro all'attaccante dello Spartak Mosca, in un modulo che sarà ancora una volta il 4-1-4-1, dovrebbe giostrare Arshavin. Semak invece sarà davanti alla difesa. «Avere raggiunto i quarti è un bene per il calcio russo - afferma il tecnico della Russia -. L'obiettivo? Andare il più lontano possibile anche se sarà difficile, dal momento che la squadra di Van Basten è perfetta e nel suo girone ha davvero impressionato». Il tecnico dell'Olanda, che Hiddink ritiene quasi un suo allievo («Se ha intrapreso questa carriera è anche un pò merito mio. Aveva finito di giocare da poco e lo convinsi»), non cambierà il collaudato 4-2-3-1: dovrebbe essere della partita anche Khalid Boulahrouz, il difensore che ha vissuto il dramma della morte della figlia a poche ore dalla nascita e che ha comunque dato la sua disponibilità. In ogni caso sarebbe pronto Heitinga a sostituirlo. L'ex attaccante del Milan medita di trovare un posto da titolare per Robben, arretrando Van der Vaart accanto a De Jong (con Engelaar dirottato in panchina) e inserendo il centrocampista del Real.

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