dall'inviato Luigi Salomone BADEN ...
La conferenza stampa è un Panucci-show col romanista a sfoggiare la conoscenza di tre lingue (italiano, inglese e spagnolo). Tra risate e battute una certezza: ormai è un leader di questa nazionale. Come si ritrova al centro? «Bene, ho l'entusiamo di una ragazzino e da gennaio nella Roma ho quasi sempre giocato in quella posizione». Merito di Spalletti? «Mi ha dato grandi consigli quando avevo 32 anni. Abbiamo avuto degli scontri ma è uno degli allenatori a cui devo di più». Dopo l'Olanda Donadoni era finito in discussione. «E le critiche mi sono sembrate esagerate. Si è voluto sminuire l'uomo, si è andato sul personale ma in nazionale accade sempre così. Donadoni c'entrava poco in quella sconfitta, abbiamo sbagliato noi sul campo». Giocare ogni tre giorni è un peso alla sua età? «Abbiamo fatto i test e sono risultato uno dei migliori. Non mi sento stanco anche se nel prossimo aprile compirò 36 anni». Un fisico da record. «Devo ringraziare mamma perchè in quindici anni di calcio non mi sono mai stirato (fa gli scongiuri, ndr)». Veniamo alla Roma. È arrivato Riise. «Con lui e Tonetto sulla sinistra stiamo a posto. È potente, ha un gran tiro, è un acquisto mirato per una grande Roma». Aquilani gioca contro la Spagna? «Sarei felice per lui ma decide il tecnico». Stopper per sempre? «Credo di sì. Cassetti e Cicinho a destra, gli altri due a sinistra, penso di giocare lì. Da 7 anni sono alla Roma, è la squadra a cui mi sento più affezionato». La Spagna soffre sulle palle alte. «Sono pronto ad andare avanti a cercare gloria sulle palle inattive». C'è stato il sorpasso socio-economico di cui parla Zapatero? «Nel '96 ero in Spagna nel Real Madrid e bisogna ammettere che il loro paese ha fatto dei grandi passi avanti mentre noi siamo rimasti fermi». Villa o Torres: chi è più forte? «Valgono Henry e Benzema. In un quarto è logico trovarsi di fronte grandi attaccanti». Crede che avranno soggezione per l'Italia che non battono da 88 anni nella fase finale di una competizione internazionale? «Non lo so, di certo noi vogliamo passare il turno e vincere l'Europeo». Perché la Spagna va bene con i club, ma con la nazionale vince poco? «Sono troppi tecnici e in certe partite soffrono squadre più fisiche». Come va l'intesa con Chiellini? «Meglio anche se ci conosciamo poco. Parliamo tanto in campo per trovare i tempi giusti delle giocate». I francesi si lamentano per la sconfitta dell'alltra sera... «Sono fatti così, mettono sempre delle scuse. Abbiamo vinto con merito e ora tocca alla Spagna perché non vogliamo fermarci più».