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Franco Bovaio Il bomber ...

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Di certo la squadra che ieri ha battuto il Portogallo nel primo quarto di finale di questa edizione è parsa molto cresciuta e migliorata rispetto a quella vista nel girone di qualificazione e sembra pronta per andare in finale. Gli innesti di Schweinsteiger, Rolfes (in luogo dell'infortunato Frings) e Hitzlsperger in un colpo solo hanno rinforzato centrocampo e attacco, con il primo che ha giocato un primo tempo super facendo l'elastico tra i due reparti e gli altri che hanno dato sostanza a tutta la squadra. L'idea, poi, di retrocedere Podolski sulla linea dei centrocampisti come esterno sinistro è stata vincente. Da una bellissima doppia triangolazione da quella parte, infatti, è nato l'affondo che ha portato lo stesso Podolski al cross rasoterra con cui ha mandato in gol Schweinsteiger, risorto sull'altare della gloria nazionale dopo essere finito nella polvere per l'espulsione subita nella sconfitta contro la Croazia. Il gol intontisce il Portogallo, che dopo appena quattro minuti subisce il raddoppio dei tedeschi per un clamoroso sbandamento difensivo che porta il liberissimo Klose a trafiggere Ricardo di testa su punizione del solito Schweinsteiger, il migliore dei suoi. I difensori di Scolari rimangono tutti fermi a guardarlo. Il 2-0 è meritato, perché la Germania ha sorpreso il Portogallo giocando sul ritmo e sul pressing per non far ragionare i compassati centrocampisti lusitani. Grazie a questo modo di stare in campo i tedeschi hanno conquistato il possesso del gioco e del pallone. Sul 2-0, però, hanno leggermente abbassato il ritmo, quasi fossero appagati dal doppio vantaggio e il Portogallo ne ha approfittato, rimettendosi in gara al 40' con Nuno Gomes, lesto a ribadire in rete il pallone respinto da Lehmann su tiro di C.Ronaldo. Un gol meritato soprattutto alla luce di quello sfiorato un attimo prima dallo stesso C.Ronaldo e della grande occasione fallita da Moutinho quando si era ancora fermi sullo 0-0. La rete di Nuno Gomes avrebbe potuto uccidere psicologicamente i tedeschi, che si stavano preparando ad un secondo tempo d'attesa e che invece, proprio un attimo prima dell'intervallo, si ritrovavano a dover giocare di nuovo col coltello tra i denti. Ma non è stato così, perché la Germania è tornata in campo con lo stesso piglio mostrato nel primo tempo ed anche la sorte ha continuato a darle una mano quando, al 12' Pepe ha fallito il 2-2 su azione d'angolo e soprattutto quando al 16' l'arbitro Frojdfeldt (quello di Olanda-Italia) non ha visto la spinta con cui Ballack ha sbilanciato Ferreira per poi segnare di testa il 3-1. Al di là della svista della terna norvegese, però, va detto che il vantaggio tedesco era tutto meritato, perché il Portogallo visto ieri non era certo quello del girone di qualificazione, quasi che aver lasciato otto titolari a riposo nell'insignificante partita con la Svizzera abbia bloccato il funzionamento di un meccanismo perfetto. E il gol nel finale di Postiga, forse messo troppo tardi, poco cambia nel giudizio sui portoghesi, che si sono scatenati solo negli ultimi cinque minuti. Sull'altro piatto della bilancia, però, va messa la grande prestazione della Germania, che ai rivali ha lasciato solo tanti calci d'angolo e che ora aspetta Croazia-Turchia di stasera per sapere chi affronterà in semifinale. Se fossero i croati avrebbe subito la possibilità di vendicare l'umiliazione subita una settimana fa.

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