L'umiltà e gli errori del cittì
Ha sbagliato nel trascurare le indicazioni, univoche, del finale di campionato, i rimedi sono stati un po' affrettati e viziati dall'ansia, primo nemico della lucidità. Però almeno ha dato infine ascolto alla ragione, contro la Francia ha messo in campo la squadra forse migliore del momento, ha diviso i compiti dei due centrali di centrocampo, si è ispirato alla Roma, che nella stagione aveva prodotto il calcio migliore. Contro la Spagna, che la qualità esalta anche se la storia suona condanna, potrà giocarsela. Però quell'approccio terrificante avrebbe potuto evitarlo, Donadoni, perché permane un gigantesco punto interrogativo: chi, tra i sedici tecnici dell'Europeo, avrebbe escluso Daniele De Rossi, in due soli episodi da panchinaro a primattore applauditissimo? E, se non altro, non siamo più a distanze siderali dalle sedi delle partite: nell'auspicio, ovviamente, che ve ne sia più di una, fino a quando, giovedì 26, il Prater celebrerà l'atto conclusivo della manifestazione. Stasera a Basilea, primo dei quarti di finale, parte alta del tabellone, grande favorito il Portogallo di Scolari , già sulla via di Londra. Ma la brutta Germania fin qui francamente deludente ha più volte dimostrato, lo insegna la storia dei grandi eventi internazionali, come le resurrezioni appartengano al suo Dna, anche se la difesa centrale è stata decisamente imbarazzante. Di ieri sera l'ultimo verdetto, arrivato da Innsbruck, avversaria dell'Olanda nel quarto di Basilea sarà la Russia: alla Svezia sarebbe bastato un pareggio, ma Gus Hiddink ha firmato l'ennesima impresa. Un grande maestro.