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Marco Grassi Ragazzi, ci ...

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Giusto così. Donadoni lancia Cassano dall'inizio e a centrocampo torna Gattuso; il sacrificato di Domenech è Thuram, non confermato al centro della difesa. De Rossi parte subito alla grande, tampona anche in difesa: sarà una serata memorabile. Il primo tiro arriva al 4', ma purtroppo siamo sempre al solito carosello: Toni se lo mangia, e sì che - solo e liberato da uno svarione di Gallas - avrebbe avuto lo spazio per avanzare ancora verso Coupet. Scarsa lucidità, tiro a lato: perfetta didascalia del concetto di «pressione». Tempi neri per la coppia d'attacco del Bayern: al 7' Ribery si fa male al ginocchio sinistro in un contrasto con Zambrotta e lascia il posto a Nasri, che è promettente: ma non è propriamente la stessa cosa. La Francia non vede sereno, e per poco all'11' Panucci non le obnubila definitivamente l'orizzonte: corner da sinistra, inzuccata del difensore della Roma, e Makelele ci mette lo stinco per salvare sulla linea. Gli uomini di Domenech non incidono, a meno di considerare incisivo un tiro molto laterale di Benzema al 15'. L'Italia sta bene in campo, le sensazioni sono buone: e hanno ragione, perché Toni è in vena di svolazzi: Pirlo lancia profondo al 24', Luca fluttua in aria e la prende di punta, con un tocco da ballerina, doma quella palla e solo l'intervento disperato di Abidal tronca gambe e occasione. Poco male: rigore, Abidal espulso, Pirlo sul dischetto. Esecuzione perfetta, palla fiondata nel sette e 1-0. Domenech è disperato, toglie proprio il povero Nasri e inserisce Boumsong per tenere in piedi la difesa. De Rossi spara da fuori, gli azzurri si scatenano, Toni è incontenibile: sfiora il gol leggendario di tacco volante al 28', poi sbaglia due tiri consecutivi intorno al 30'. Donadoni è agitato più che mai, i capelli gli diventano bianchi a ciocche, in diretta. La Francia soffre in 10, e propone giusto un bel diagonale di Henry al 34'. Ma a rischiare di segnare è ancora l'Italia di un gigantesco De Rossi: al 43' il romano scende palla al piede, con un tunnel e un colpo di tacco manda in tilt Evra e Toulalan, e conquista punizione dal limite: tira Grosso, palo pieno, e poi Evra stende Perrotta in area. Tutto normale, il gioco continua pur con l'azzurro a terra, saltano un po' di nervi, Pirlo e Chiellini si fanno ammonire, l'arbitro Michel non contribuisce alla pace nel mondo, visto che su azione simile alla precedente (Evra a terra, contropiede azzurro in atto), ferma il gioco. In un modo o nell'altro, all'intervallo siamo qualificati: la Romania non vince, e noi metteremmo cento firme col sangue per arrivare così al 90'. Ma il meglio deve ancora venire: al 9' arriva da Berna la notizia del gol di Huntelaar che affossa la Romania e lancia l'Italia. C'è solo da resistere, e controllare che nulla cambi: Donadoni si puntella con Ambrosini (per Pirlo), ma occorre mettere al sicuro il risultato: al 17' Cassano conquista una punizione da 25 metri; De Rossi, migliore in campo, tira, Henry in barriera devia, e Coupet è battuto. È il 17', e il futuro è più radioso che mai. E pazienza se alla prossima avremo un centrocampo da reinventare (Pirlo e Gattuso squalificati), pazienza se Buffon deve fare gli straordinari per togliere dal sette un tiro di Benzema (29') e ricordare ai francesi che la «revanche» è di là da venire; pazienza, e sorrisi: siamo ai quarti, a noi la Spagna.

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