ZURIGO Antonio, cosa succede stasera? Glielo chiede tutta ...
Non lo sa neanche lui, come finirà questo Francia-Italia. Più probabile che senta e non dica cosa lo aspetta, lui che in campo ci si metterebbe sempre e dal primo minuto, col talento più che col ragionamento. È l'ora di Cassano. Ma stavolta Roberto Donadoni non gli dà certezze come fu invece con Del Piero prima di Italia-Romania. Però è arrivato il momento, dal primo minuto come probabile o ancora una volta dopo, e in qualunque momento sarà, Cassano al suo secondo Europeo deve mostrare riconoscenza al ct che lo ha voluto a suo rischio e pericolo. «In alcune sue giocate mi rivedo in lui- dice il ct - anche se giochiamo in due posizioni diverse. Lui ha una propensione al dribbling maggiore, ma una minore attitudine ai rientri in copertura. E per questo alle volte mi fa arrabbiare». Per il resto, il soggiorno azzurro di Cassano è stato tutto un sorriso. E perfino il capodelegazione azzurro, Giancarlo Abete, ha rivelato di aver «legato» con il ragazzaccio di Bari dentro al ritiro di Baden, quando tutti gli altri azzurri usavano il giorno libero per uscire con le mogli e lui se ne restava nella hall a guardare in tv le partite. Cassano in poltrona: ma non è uno spreco? «Con la Francia farà il gol decisivo» assicura Zambrotta. Magari non come il 19 giugno del 2004, a Guimares, quando la sua rete alla Bulgaria lo fece prima esultare e poi piangere. Svezia e Danimarca avevano sfornato un 2-2 deleterio per l'Italia, finì con Cassano in lacrime.