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Sui piedi di Huntelaar

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tutte le speranze azzurre

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«Ognuno deve pensare a sè, a fare la propria parte - sottolinea con fermezza - Non non ci sentiamo arbitri del destino di altri ma solo di noi stessi. Poi alla fine si tireranno le somme e chi avrà la consapevolezza di aver fatto il massimo allora verrà premiato». Nessun occhio di riguardo, nemmeno per i vecchi amici. Donadoni, per esempio. Chissà se si sono sentiti. Lui, il ct oranje, non risponde, ruota solo la testa. «No - rimarca - non rispondo». Parla guardando dall'alto - della classifica del girone - in basso. «La Romania? Nelle qualificazioni ci ha fatto soffrire. Qui ha dato del filo da torcere a Francia e Italia: è una squadra ben organizzata alla quale è difficile fare gol». Chissà se la sua "arancia meccanica" ci riuscirà: ne ha fatti tre all'Italia e quattro alla Francia... «La formazione? Non la dico. La comunicherò solo ai miei giocatori». E le voci dei tre-quattro-cinque cambi non trovano conferme. «Ho 23 giocatori tutti sullo stesso piano. Stanno tutti bene e quindi ho solo l'imbarazzo delle scelte». C'è da far tirare il fiato a qualcuno, c'è da non rischiare i due diffidati, De Jong e Ooijer. Su questi ultimi si va sul sicuro, così oggi sarà il turno di Heitinga e De Zeeuw. Ma anche di Robben e Van Persie. In avanti Van Nistelrooy è probabile che lasci il posto a Huntelaar, uno di quelli che tutti vorrebbero nella propria squadra. E poi i papabili che sperano in un posto nell'undici contro la Romania sono, tra gli altri, Melchiot e Bouma. «Rivoluzione? Non è nel mio stile - garantisce Van Basten - Ripeto, cambierò quello che c'è da cambiare. Nessuno stravolgimento». Van Basten-Piturca 2 a 0, Milan-Steaua Bucarest 4 a 0. Numeri di 19 anni fa, collegati a una serata al Camp Nou di Barcellona, finale di Coppa Campioni 1988/89 : quando Marco l'olandese e Victor il romeno facevano gli attaccanti e la partita regalò al primo una doppietta e al secondo una totale sconfitta. Per loro oggi un impegno che per il primo può valere quanto un allenamento e per il secondo porta la tensione e gli stimoli di un possibile colpo grosso. È il momento di sognare per la Romania che con una vittoria centrerebbe due obiettivi fantastici: un successo di enorme prestigio e il passaggio ai quarti di finale, beffando Italia e Francia. La squadra dell'Est dovrà ricorrere a un ricambio di formazione, per sfortunata necessità e non per opulenta abbondanza: perchè Dorin Goian, roccioso difensore centrale, è stato squalificato e Mirel Radoi, prezioso centrocampista, è uscito ko nella partita con l'Italia (naso fratturato). E Piturca dovrà mutare anche l'impostazione tattica, ovviamente obbligato a scegliere una gara d'attacco, una ricerca più assidua di quel gioco offensivo alquanto carente nelle precedenti occasioni. Puntando come sempre soprattutto su Mutu, che per parecchie ore si sarà portato dietro ricordi velenosi ripensando al rigore non segnato e alla palla-gol non sfruttata di fronte a Buffon. Un protagonista sicuro nelle file romene sarà il capitano Cristian Chivu, uno che conosce bene il calcio olandese avendo giocato per ben cinque stagioni con la maglia dell'Ajax e dunque non si aspetta regali ma garantisce un impegno super da parte sua e di tutti i compagni. Da lui una sola battuta: «Biscotto? Ne parla solo l'Italia...».

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