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Dolcetto o "biscotto"

Donadoni e Domenech

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[...] di Donadoni era impensabile solo 15 giorni fa, ma è chiarissima nella sua semplicità ora. Altro che epica del pallone, niente targhe da mettere sulle mura dello stadio a perenne ricordo: qualificazione a parte, non battere oggi la Francia di Domenech, in una riedizione malinconica della finale di Berlino, rappresenterebbe un colpo definitivo alla credibilità della spedizione azzurra a Euro 2008. A maggior ragione se l'"aiutino" dell'Olanda contro la Romania, tanto auspicato, dovesse poi davvero arrivare. Roberto Donadoni lo sa, ed avverte anche nitida, nettissima, l'ombra del ct mondiale Marcello Lippi alle sue spalle. Tanto è vero che per scacciarla scandisce: «Io le valigie non le ho ancora preparate. Ho altro a cui pensare. Nel caso uno le voglia fare, ci vuole poco a sbrigare l'incombenza. No, comunque vada si torna a Baden, al nostro ritiro». Ma per evitare che sia solo un fastidio in più, una seccante tappa sulla via delle vacanze da allenatore disoccupato (al di là della clausola di rescissione del contratto in mano alla Federazione, probabile che in caso di eliminazione immediata il ct giochi d'anticipo e presenti le dimissioni) Donadoni si gioca il tutto per tutto: cambia ancora formazione. Non lo annuncia, però: nè gioca a fuoco fuochino come fece alla vigilia della gara con la Romania. «Stavolta non dico niente - chiarisce subito - anche perchè ho l'allenamento di rifinitura a disposizione per capire, limare». Ammette tuttavia che la squadra in testa già ce l'ha. L'undici iniziale dovrebbe vedere confermata in blocco la difesa schierata contro Mutu e compagni. A centrocampo ennesimo ribaltone, sembrava addirittura rischiasse Pirlo che però, con sicumera dopo l'allenamento, si è di fatto inserito in formazione. Inamovibile a questo punto anche De Rossi, sarà ripescato Gattuso a fare reparto «a tre». In avanti il dubbio principale è sulla presenza di Cassano ma la sensazione è che alla fine giocherà accanto a Toni. Camoranesi è sempre lì, con le sue attitudini tattiche, a candidarsi ma alla fine dovrebbe essergli preferito Perrotta. «E poi - commenta Donadoni - per noi chiunque può risolvere la gara». «Sappiamo cosa ci giochiamo - ammette il ct, per poi aggiungere bellicoso - ci metteremo anima e corpo. Questa è un'altra finale, difficile per noi ma anche per loro: le statistiche non mi interessano, sarà anche vero che, rigori a parte, non vinciamo da 30 anni. Ma a me sta a cuore la gara: e poi anche con l'Olanda erano 30 anni che non perdevamo...».

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