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Aggrappati all'«amico» Van Basten

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Dovrebbe fare i nostri interessi, non i suoi, sarà difficile pretenderlo. Sarà anche vero che la fortuna è cieca ma, per quanto ci riguarda, la sfiga ci vede benissimo. A cominciare dall'orco Shrek, quell'arbitro norvegese puntuale apportatore di sventure per il nostro calcio, stavolta un gol buonissimo annullato a Toni, un rigore non proprio limpido decretato contro Panucci, Non bastassero i fischi al contrario, anche un portiere che ha prodotto in una partita più parate di quante ne avesse esibite in una lunga carriera, compresa la sosta a Firenze. Onestà impone di sottolineare come la Romania, guidata da un Chivu sontuoso, possa a sua volta recriminare per un palo e per le occasioni vanificate dal solito gigantesco Buffon, rigore di Mutu compreso. Quel Mutu ieri rigenerato rispetto all'esordio, ma gratificato soprattutto da un autentico infortunio di Zambrotta. Giusto rilevare comunque come il nuovo assetto della Nazionale abbia almeno cancellato la penosa impressione dell'esordio, vivi e convinti i nuovi arruolati, Del Piero per il gran lavoro, Perrotta per i movimenti, Cassano per i soliti lampi geniali, De Rossi a riprendersi un ruolo da protagonista, Grosso devastante a sinistra. Partita spettacolare, ben giocata, a sorpresa romeni tutt'altro che disposti alla barricata, rapidi e manovrieri in controffensiva, anzi nella parte centrale del primo tempo decisamente più bravi di noi, ma le occasioni create dall'Italia non hanno trovato, alla resa dei conti, premio adeguato. Curioso che il gol del pari sia stato confezionato dalla nuova coppia centrale, Chiellini e quel Panucci ancora decisivo, entrambi molto validi anche nella loro fase di competenza.

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