Alessandro Austini a.austini@iltempo.it In silenzio, ...

Ma il prescelto di Abramovich dovrebbe essere il ct portoghese Scolari. Un sollievo per la società giallorossa che non ha pensato nemmeno un secondo a sostituire Spalletti. In un'intervista di qualche giorno fa apparsa ieri sul sito della birra Peroni, il tecnico non ha fatto cenno del suo futuro. Un concetto espresso, però, lo riavvicina simbolicamente alla Roma. «Non sono i successi di prestigio a fare la differenza, anche se fanno "cassa" dal punto di vista giornalistico. Valgono di più la cadenza e la frequenza di risultati e i comportamenti di un certo tipo». Adesso, però, serve un chiarimento che non è arrivato neanche ieri nonostante Spalletti sia stato a Trigoria tutto il giorno. Ha lavorato come al solito, come se nulla fosse accaduto. Con il ds Daniele Pradè si è incrociato per qualche minuto, ma della «scappatella» non si è parlato. L'interlocutore di Spalletti nei prossimi giorni sarà Rosella Sensi: a lei deve delle spiegazioni. O almeno, così vorrebbe la Roma per programmare il mercato con serenità nonostante i problemi di budget. Dal canto suo, il toscano pretende certezze dalla proprietà su quanto si potrà investire nella prossima campagna acquisti. E, forse, anche un aumento per dimenticare le sterline offerte da Abramovich. In ogni caso le mosse della Roma passeranno dalla cessione di Mancini. Il Barcellona, tramite il vice-presidente Soriano, ha confermato l'interesse del club per il brasiliano. Ma a Trigoria non è arrivata ancora nessuna telefonata. Il giocatore ha tempo fino a domani per utilizzare l'articolo 17 della Fifa: la società resta convinta che non lo farà. Anche l'Inter potrebbe bussare alla porta per Amantino che piace pure a Mourinho. Dalla cessione del brasiliano si punta a ricavare 10-12 milioni da aggiungere al budget fissato dalla Sensi per gli acquisti. Dopo l'incontro con i manager italiani di Cavani, ieri ha parlato il suo agente Triulzi dall'Argentina. «Edinson verrebbe col pedalò nella Capitale». Solo che il Palermo non vorrebbe girarlo in prestito alla Roma. «Lo diamo solo ad una squadra che gli consenta di giocare con continuità» dice Zamparini. Un altro procuratore, Hidalgo (lo stesso di Pizarro) accosta ai giallorossi due suoi assistiti. «A Trigoria piacciono sia Lisandro Lopez che Diego Milito». Entrambi troppo cari.