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Video hard la Fia perdona e salva Mosley

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Insomma quel filmato non conta. Di certo quelli trascorsi sono stati i mesi più difficili della vita professionale di Mosley: il potente capo delle automobili in carica da 18 anni, per sessanta giorni è stato sulla graticola. Da quando il 30 marzo scorso il domenicale inglese, «News of the world», ha divulgato un video che lo ritrae alle prese con un'orgia sadomaso in stile nazista. Mosley in compagnia di cinque squillo per cinque ore di filmato dai contenuti decisamente hot: quanto basta per far deflagrare lo scandalo nel mondo delle monoposto, appena uscito dalla bufera della spy story che aveva macchiato il mondiale passato. A fare la voce grossa in un primo tempo sono le case automobilistiche: Bmw, Mercedes e Toyota deplorano il video, giudicando il contenuto «vergognoso» e pretendono le dimissioni di Mosley. Poi tocca a Ecclestone. La rottura tra i due si consuma al Gp di Montecarlo, quello del ritorno, seppure in sordina, tra le monoposto di Mosley. Il patron della F1 chiede a Mosley di dimettersi in vista dell'assemblea. Il capo della federazione è convinto di farcela e dice di voler restare in sella. E continua l'azione legale: è del 28 maggio scorso la formalizzazione della querela del tabloid inglese. Intanto gli amici della Fia non lo hanno tradito. Fiducia piena e il 68enne presidente può restare al timone, almeno fino al prossimo anno quando il mandato decade.

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