La Procura indaga sul titolo
«Il finanziere ungherese continua a non commentare la vicenda - evidenzia il New York Post - ma non ha voltato le spalle all'affare». Tacopina è stato avvistato ieri nel suo studio legale di riferimento a Roma e starebbe cercando di organizzare un incontro con i Sensi. Ma senza l'interesse di Soros l'operazione al momento è irrealizzabile. Continua l'altalena del titolo in Borsa (ieri -3,30%): la Procura di Roma ha chiesto alla Consob informazioni sulle oscillazioni delle azioni. Non c'è un fascicolo processuale aperto, ma gli inquirenti vogliono verificare se siano in corso speculazioni. Intanto, ieri mattina si è riunito il cda della Roma per approvare la relazione mensile sul bilancio chiuso allo scorso 30 aprile: i conti del club sono a posto. Lo stesso non può dirsi della holding Italpetroli, debitrice per 377 milioni verso le banche. Ieri Unicredit, il maggior creditore, ha precisato attraverso l'ad di Banca di Roma Alessandro Cataldo che «non è in atto nessun pressing sulla famiglia Sensi».