FIRENZE Rinnovamento nella continuità. Con uno slogan da ...
50,Rai1) si affida ad una «formazione che dia continuità al lavoro fatto». Ovvero una squadra con tridente d'attacco sì, ma senza partecipazione iniziale delle due stelle del ritiro azzurro: ci saranno presumibilmente Camoranesi e Di Natale a sostegno di Toni, mentre a centrocampo sono favoriti i componenti del terzetto rossonero Gattuso-Pirlo-Ambrosini. In difesa poi davanti a Buffon, dovrebbero esserci Panucci, Cannavaro, Barzagli e Zambrotta o Grosso. Insomma, la squadra titolare degli ultimi tempi. Che però, a prescindere da Cassano e Del Piero, è tutt'altro che certa di scendere nella sua interezza in campo il 9 giugno a Berna contro l'Olanda nella partita d'esordio dell'europeo. Perchè, spiega Donadoni, «contro il Belgio è un test importante ma non è una prova generale. Da qui alla prima gara manca tanto tempo, molte cose possono succedere. E comunque tutti si devono sentire stimolati a dare il meglio fino in fondo». A Cassano e Del Piero il cittì manda messaggi subliminali: «Tutti devono sapere che esistono due fasi, quella difensiva e quella d'attacco. Non è che Di Natale, tanto per fare un nome, sia nato difensore: però si sacrifica anche nella fase che non è quella sua d'elezione». Donadoni analizza le varianti tattiche da applicare al match con il Belgio: »Abbiamo studiato qualcosa che ci consenta di avere maggiore duttilità in campo ma non si potrà mutare pelle troppo, perchè non è la gara adatta. Tra l'altro le sostituzioni, sei, sono poche. Anzi per la verità sarebbe stato meglio un doppio test ravvicinato, per fare giocare due squadre». Poi si compiace della condizione degli azzurri: «Vedo molta attitudine alla corsa, al sacrificio. Ho capito che questo è davvero un bel gruppo». Che sia anche vincente, il ct lo potrà verificare dal 9 giugno in poi.