Roland Garros, anche Seppi finisce ko
La differenza con Wimbledon è che da quelle parti sono più abituati e più pazienti, hanno ombrelli più colorati e più grandi. Tra gli incontri del programma «italiano» quello che mi incuriosiva di più riguardava Andreas Seppi che la settimana scorsa, grazie alla semifinale raggiunta ad Amburgo, era diventato il primo italiano nella classifica del computer dove aveva raggiunto la migliore valutazione della sua carriera, numero 32. Appena sufficiente per conquistare un posto tra le teste di serie che ormai da alcuni anni, nei tornei dello Slam, sono state raddoppiate, da 16 a 32. L'inserimento tra le teste di serie garantisce di solito il vantaggio di non dover incontrare nei primi due turni un avversario di alta classifica ma Seppi non è stato fortunato perché ha pescato un giocatore, il croato Mario Ancic, che dopo essere stato numero 7 ha perso posizioni a causa di una malattia, la mononucleosi, che lo ha fermato l'anno scorso per buona parte della stagione. Probabilmente Ancic (n. 46 nelle ultime graduatorie) era il giocatore più forte tra quelli esclusi dal seeding. Seppi lo aveva incontrato il mese scorso a Dubrovnik in Coppa Davis perdendo in tre set. Unica variante che quella partita si era giocata su una superficie rapida, qui invece si gioca sulla terra battuta. Il primo set mi è parso la prosecuzione di quelli giocati in Croazia. Pur giocando abbastanza bene Seppi lo ha perso per 6-2 ma ha reagito subito. Infatti ha preso un break di vantaggio in avvio del secondo set e lo ha difeso fino al 4 a 1 quando è arrivata la pioggia. Si sperava che alla ripresa del gioco il secondo set fosse una formalità invece dopo essere andato 5 a 2 Seppi si faceva raggiungere sul 5 pari. Andava in testa per 6 a 5 ma il tie-break era un disastro: 7 a 1 per il croato. Game over. Malgrado un recupero da 0 a 2 fino al 2 pari il terzo set volava ingloriosamente via. Unica consolazione, anche l'anno scorso Seppi aveva perso qui al primo turno quindi non perderà punti in classifica ma dopo il bel torneo di Amburgo era lecito attendersi una prestazione migliore.