Marco Grassi Indecifrabile, questo ...

Invece il capitano della Liquigas ha vinto la tappa, sorprendendo tutti e principalmente Emanuele Sella, che per qualche minuto ha accarezzato la prospettiva di un tris che sarebbe stato leggendario. I 13 km di scalata, metà su strada asfaltata e metà su sterrato, promettevano ai corridori soprattutto tanta fatica. Che è arrivata, ma insieme allo spettacolo e a importanti smottamenti in classifica, per una tappa che è destinata a restare nella memoria. Sella l'ha conclusa in 40'32", a una media di 19 km/h (per dire la durezza della salita), e al suo arrivo era nettamente in testa, con 43" su un redivivo Rujano. Il vicentino, fino alla fine in testa all'intertempo, si è però visto superare al traguardo da Franco Pellizotti, regolare nella prima parte di salita e strepitoso nella parte in sterrato. E il fondo non asfaltato ha nuociuto paradossalmente ai più scalatori della compagnia, visto che non ci si poteva alzare sui pedali perché la ruota posteriore tendeva a slittare via (a causa del manto viscido e instabile). Così Sella ha perso terreno negli ultimissimi chilometri e stesso discorso vale per Riccò, che nella sua lotta diretta con Contador era partito peggio, si era ripreso benissimo a metà scalata, e ha perso ancora qualcosina in cima. Pellizotti ha dato 6" a Sella e 17" a un Simoni magistrale: nella terza settimana Diesel-Gibo, che ora è anche terzo nella generale, difenderà coi denti quello che sarebbe il suo ottavo podio nel Giro (nessuno come lui). Benino Contador e Riccò, staccati di 22" e 30" da Pellizotti, così così Bruseghin e Pozzovivo (1'04" e 1'43" di ritardo). La classifica è meno corta di ieri mattina, anche se le distanze sono comunque limitate: Contador in rosa ha 41" su Riccò, 1'21" su Simoni, 2' su Bruseghin e 2'05" su Pellizotti, 2'18" su Di Luca, 2'47" su Menchov, 4'25" su Sella. Ma dopo il giorno di riposo di oggi, lo spazio per attaccare lo spagnolo c'è.