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Paolo Dani MILANO L'Inter perde la finale di Coppa Italia, ...

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Chi si aspettava un segnale da parte di Roberto Mancini è rimasto deluso: il tecnico ha mantenuto la sua linea del silenzio che dura ormai da 15 giorni. Mancini vorrebbe restare per portare avanti un progetto che si è rivelato vincente, nonostante il terremoto avvenuto dopo il Liverpool. Più «sibilline» le intenzioni di Moratti che sabato non si è presentato in tribuna all'Olimpico. Un segnale non positivo. Proprio quest'assenza viene vista da molti come un modo di prendere le distanze dall'attuale guida tecnica in vista delle decisioni imminenti dei prossimi giorni. Un incontro non c'è stato, né sabato a Roma né ieri a Milano. Dopo la partita il tecnico nerazzurro è andato a Jesi con la famiglia, in attesa di una telefonata. Che potrebbe arrivare da Moratti, per il fatidico incontro, oppure dall'Inghilterra. Ieri è circolata l'indiscrezione secondo la quale venerdì 30 maggio scadrebbe il precontratto che Moratti avrebbe sottoscritto con Mourinho. Nel caso in cui tutto dovesse saltare, al tecnico portoghese andrebbe una penale di circa 1 milione di euro. Il presidente ora deve uscire allo scoperto perché Mancini non ha nessuna intenzione di dimettersi. Licenziandolo, Moratti gli dovrà dare fino all'ultimo centesimo. Circa 45 milioni di euro, ai quali vanno aggiunti i soldi da sborsare per sottoscrivere il contratto con Mourinho e il suo staff più gli acquisti indicati dal tecnico portoghese. Intanto martedì arriverà a Milano Abdoulay Konko per le visite mediche. Il polivalente giocatore francese, classe 1984, sarà nerazzurro a prescindere da chi guiderà l'Inter la prossima stagione. Il mercato dell'Inter non è ancora entrato nel vivo, dopo che verrà chiarito e definito il futuro della guida tecnica, le strategia saranno più chiare. Hleb, Mancini e Villa gli obiettivi più concreti.

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