A Parigi Nadal parte ancora da grande favorito
E' così anche quest'anno. Malgrado un bilancio di 8 vittorie ed una sola sconfitta nei confronti di Roger Federer sulla terra battuta, il favorito di questa edizione è inevitabilmente il numero due del tabellone. Al di là di ogni considerazione tecnica, si ha l'impressione che Federer sia vittima di una specie di blocco psicologico, senza trascurare i problemi tecnici che sul rosso gli propone il giovane rivale. Vale la pena ricordare che nelle ultime due finali, giocate a Montecarlo e ad Amburgo, a Federer non sono bastati un vantaggio di 4 a 0 (secondo set nel Principato), di 5 a 1 e di 5 a 2 (primo e secondo set in Germania) per chiudere un set contro quel formidabile agonista che è lo spagnolo. È vero che ad Amburgo, dopo essere stato raggiunto sul 5 pari, Federer si è preso la soddisfazione di vincere quel set al tie-break ma al riguardo mi viene facilmente in mente un paragone pugilistico. Federer è, nei confronti di Nadal, come un pugile che ha in mano l'avversario ma non riesce a metterlo k.o., dopo di che rischia di perdere ai punti nel rush finale. Il maggior motivo di curiosità, alla vigilia del sorteggio, riguardava la posizione nel tabellone di Novak Djokovic, che rimane la più valida alternativa al duopolio di testa. Ebbene Djokovic è capitato dalla parte di Nadal e questo potrebbe essere un piccolo vantaggio per Federer che nel suo tabellone troverà avversari più teneri come gli spagnoli Ferrer e Ferrero, Davydenko e Wawrinka. Unica, parziale insidia per Nadal un incontro di quarto turno con il russo Youzhny che nei suoi confronti ha un bilancio piuttosto interessante. Fuori dai tre nomi che ho già citato, è difficile trovare soluzioni diverse o a sorpresa. Più equilibrato si presenta il torneo femminile, rimasto orfano di Justin Henin, che aveva vinto quattro delle ultime cinque edizioni del torneo. Maria Sharapova e le due Williams, che saranno le favorite a Wimbledon, non hanno nella terra il migliore alleato. La Jankovic vincendo a Roma per la seconda volta consecutiva, ha dimostrato di essere la più in forma e la più integra. Per tradizione e per attitudine il Roland Garros dovrebbe essere, tra le prove del Grande Slam, la più favorevole ai nostri giocatori anche se l'ultimo italiano a raggiungere i quarti di finale è stato, nell'ormai lontano 1995, Renzo Furlan.L'ultima italiana nei quarti di finale è stata Francesca Schiavone nel 2001.