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Ferrari, assalto a Montecarlo

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Simulando una contrapposizione di interessi sul futuro della F1, Mosley usa lo spauracchio Ecclestone per evitare la cacciata anticipata accreditandosi quale baluardo della «difesa dei valori dello sport» contro gli smisurati appetiti dei mercanti. Bernie, che non vuole a capo della FIA uno che i valori dello sport li difenda davvero, gli fa da sponda con consumata maestria. No. I fremiti e le inquietudini, in realtà, riguardano da vicino le due grandi rivali del Mondiale, la Ferrari e la McLaren. La prima è inquieta perché, nonostante abbia vinto quattro corse su cinque, si ritrova con un vantaggio così esiguo che più esiguo non si può, e rischia di smarrire il primato al primo mezzo passo falso. E freme perché sa che non può essere soltanto un caso se a Montecarlo non vince dalla bellezza di sette anni: sa, cioè, che su questo tracciato insulso e traditore la sua tradizionale superiorità aerodinamica sugli avversari non solo non conta niente, ma può addirittura rivelarsi un handicap. Sulle F2008 ci sarà di nuovo il famoso buco sul musetto, che dà più carico all'anteriore, ma, sebbene finora le rosse abbiano dimostrato di cavarsela bene anche sui tratti più lenti delle piste già frequentate, resta l'incognita sulla capacità della macchina di usare adeguatamente le gomme che verranno utilizzate nell'occasione. La McLaren freme perché sa di aver l'obbligo di capitalizzare al massimo questa corsa e la prossima, quella di Montréal, se vuole conservare qualche chance di tenere testa alla Ferrari, successivamente favoritissima sui veloci circuiti dell'estate europea. Ed è inquieta perché stanno riprendendo corpo le voci di un imminente "takeover" da parte della Mercedes nei confronti di Ron Dennis e degli altri storici azionisti del team. Fremono e sono inquieti, per soprannumero, anche gli altri team e i più bravi fra gli altri piloti, perché specie quest'anno, senza traction control, Montecarlo rappresenta l'unica occasione in cui anche chi ha una macchina scarsa può farsi valere, se ha talento, coraggio e, soprattutto, la fortuna di non sgusciare indenne fra marciapiedi e guard-rail. E se poi dovesse addirittura piovere...

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