Accordo Il ct si è dovuto piegare alla volontà della Figc

Ci sono sia Del Piero che Cassano nella lista di Donadoni, uomini già preallertati alla vigilia e che ieri hanno visto coronato il sogno di una stagione. Più scontata quella di Del Piero, molto meno quella di Cassano più volte iscritto solo nella lista delle «teste matte» del nostro calcio. Poi la conferma del blocco di Berlino presente con ben quattrodici unità: Amelia compreso. Giusta la possiblità offerta a Montolivo «testa pensante» della Fiorentina di Prandelli, che però dovrà guadagnarsi in questo primo ritiro a Coverciano la possibilità di andare poi agli Europei: il suo posto dovrebbe essere in ballottaggio con Aquilani con il romanista al momento in leggero vantaggio. Fin qui il calcio, ma ieri all'Hotel Parco dei Principi di Roma, è arrivata ancora la conferma che tutti aspettavano e che più volte era stata rimandata. Donadoni resterà alla guida della nazionale fino al 2010 a prescindere da come andrà l'avventura austro-svizzera. Che detta così, sembra anche vera, ma in reltà la Federazione si è lasciata aperta la porta della «calusola rescissoria». In soldoni tutto si ridiscuterà dopo. Insomma Donadoni si è piegato e ha accettato l'offerta iniziale che la Figc gli aveva proposto e alla quale lui, un mese fa aveva risposto con un secco: «Accettare le proposte che mi hanno fatto era contrario alla mia dignità». Il ct la spiega così. «Mi son sentito gratificato in quel che più mi premeva: il riconoscimento del lavoro di due anni, del mio lavoro». Non più un riferimento a «obiettivi minimi da raggiungere», come ha tenuto a precisare ieri Abete: «Il contratto non è collegato ai risultati in quanto tali. In una competizione si può arrivare ad un esito migliore in maniera immeritata o si può andare peggio pur giocando benissimo. Il discorso non deve essere limitato alle questioni di classifica». Ma proprio mentre Abete faticava a spiegare una cosa ormai ovvia (ossia che Donadoni aveva abbassato la cresta) lo stesso ct spiazzava tutti: «Della clausola non ci sarà bisogno, se il rendimento della squadra non dovesse essere all'altezza, sarei io il primo a togliere il disturbo». Il bilancio è fatto Donadoni andrà ad Euro 2008 con la spada di Damocle sopra la testa e forse proprio per questo si è «aggrappato» a Cassano.