Doni Hanno visto tutti quello che è successo in questo campionato
Il bilancio alla fine è sempre lo stesso: scudetto all'Inter e unica via d'uscita pre «salvare» la stagione sita nella finale unica di coppa Italia in programma sabato all'Olimpico. Lì i giallorossi potranno mettere tutto ciò che gli resta, tutta la rabbia accumulata in questo ultimo rush di campionato che ha premiato i soliti noti. Novanta minuti che assomigliano molto a quelli giocati domenica scorsa ma che dovranno aver tutt'altro finale per poter parlare di grande stagione. Dall'altra parte la solita Inter, proprio quella che ha beffato la Roma in trasferta a Catania e che ha ricacciato in gola l'urlo liberatorio del popolo romanista campione d'Italia per quasi un'ora. Ma ieri è stato ancora, inevitabilmente, il giorno del rimpianto e le parole dei giallorossi sono tutte in questa direzione. C'è chi chiede «parità di trattamento» come il ds Pradè che punta il dito su un Osservatorio distratto che ha permesso agli interisti di assistere all'ultimo match della propria squadra (oltre a devastare mezza Parma prima e il «santo» San Siro poi). E chi, come il brasiliano Doni, che si associa allo sfogo di De Rossi e Spalletti. «Siamo un pò tristi, ma allo stesso tempo felici per il campionato che abbiamo disputato. Tutti sappiamo com'è andato questo torneo e che cosa è successo, purtroppo abbiamo visto tante cose che non sono state corrette. Ma ormai è successo, l'Inter poi ha meritato e non c'è più niente da dire. De Rossi parla l'italiano meglio di me, le cose che ha detto lui le pensiamo in tanti. In qualche partita è successo qualcosa che non doveva succedere ma ormai è finita e non ne voglio più parlare». E la sfida infinita con l'Inter continua e sabato c'è subito la possibilità di rifarsi. Doni ci crede. «Arriviamo alla finale di Coppa Italia con molto entusiasmo, la vogliamo vincere come lo scorso anno e sarà la nostra consolazione. Non è una rivincita, è una partita a sè, e noi ci teniamo molto». E che chi, come Bruno Conti, di vedere scene comre quelle di Catania non ne vuol più sapere. «È successo di tutto. Che sarebbe successo se ieri fosse andata come doveva andare. Ci hanno fatto di tutto... cazzotti, sassi e sputi al pullman. Non si può giocare una partita di calcio e pensare che se vinci non esci dallo stadio». E a Catania era già successo: complimenti!